Qui di seguito sono sintetizzate le principali novità del mese in tema di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico, monitorate dall’Osservatorio Parlamentare di Avviso Pubblico.

IL DIVIETO DI PUBBLICITÀ

Il Decreto dignità – decreto-legge n. 87 del 2018 – introduce il divieto assoluto di pubblicità dei giochi d’azzardo. Il provvedimento si applica anche alle forme indirette di pubblicità e alle sponsorizzazioni.
In passato erano state previste alcune limitazioni alla pubblicità, con riferimento soprattutto alle reti generaliste (per un approfondimento della materia leggi questa scheda). Sull’Osservatorio parlamentare sarà possibile seguire la discussione presso la Camera, dove è stato incardinato il provvedimento, e poi al Senato.

LE PROPOSTE DI LEGGE PRESENTATE IN PARLAMENTO

Risultano presentate presso Camera e Senato numerose proposte di legge (per l’elenco completo clicca qui) che riguardano non solo le limitazioni della pubblicità ma anche altri temi, come quelli della riduzione dell’offerta, della limitazione degli orari, dell’assistenza e recupero dei pazienti affetti da Gap, etc.
Appare augurabile che venga presto avviata la discussione di queste proposte da parte delle competenti commissioni parlamentari, visto che nella scorsa legislatura, purtroppo, i progetti di riordino del settore non si sono mai andati a buon fine (clicca qui, anche con riferimento alle proposte della Commissione antimafia).
Si segnala infine che la Commissione Finanze della Camera ha ascoltato l’11 luglio 2018 il Direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.

DISMISSIONE E SOSTITUZIONE APPARECCHI

Prosegue l’attività di dismissione delle slot machine disposta dal decreto-legge n. 50 del 2017, che ha ridotto a 265.000 degli apparecchi esistenti (vedi al riguardo la comunicazione dell’Agenzia delle dogane): il Tar di Roma ha recentemente respinto il ricorso di una società di gestione.
Si ricorda che il provvedimento non riguarda invece le VLT, presenti in modo massiccio su tutto il territorio nazionale, con le quali è possibile tuttora effettuare giocate utilizzando banconote da 500 euro: in base agli ultimi dati diffusi dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli, al 31 dicembre 2016 erano presenti 54.266 VLT sul territorio nazionale (in aumento del 3,6% rispetto al 2015).
Non è stato tuttora emanato il decreto riguardante la sostituzione per rottamazione delle Awp con le Awp da remoto.

I PROVVEDIMENTI DI REGIONI ED ENTI LOCALI

Numerose le iniziative assunte a livello regionale e locale per contrastare la ludopatia.
Oltre alle norme sul gioco d’azzardo contenute nella legge della Regione Calabria sul contrasto dell’ndrangheta (il Consiglio dei ministri ha dato il via definitivo alla legge il 27 giugno scorso) le regioni hanno predisposto un Piano operativo di contrasto della ludopatia (vedi ad esempio quelli della Val d’Aosta e del Veneto).
Rispondendo ad una interrogazione parlamentare, la Ministra della Salute si è soffermata in particolare sul finanziamento dei piani predisposti dalle regioni per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo (seduta del 4 luglio 2018).
Il Lazio ha istituito l’Osservatorio sul Gap previsto dalla legge regionale.

Prosegue inoltre la mappatura dei luoghi sensibili da parte degli enti locali dell’Emilia-Romagna, in attuazione della legge regionale n. 5 del 2013, che consentirà una ricollocazione nel territorio delle sale da gioco (vedi per tutti il regolamento del Comune di Modena): si segnala che il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso cautelare nei confronti del regolamento del Comune di Castelnuovo ne’ Monti, evidenziando tra l’altro che la sala giochi non aveva manifestato l’intendimento di avvalersi del regime transitorio previsto dalla disciplina comunale (ordinanza n. 3117 del 2018).

Tra i provvedimenti volti a definire i criteri di applicazione della normativa regionale si può citare quello del comune di Spino D’Adda (Cremona).  Vanno ricordate, a tale riguardo, le circolari del Ministero dell’Interno, volte a precisare le competenze delle Questure in ordine al rilascio delle licenze agli esercizi in cui si pratica il gioco d’azzardo.

In materia di limitazione degli orari, vanno citate, tra le altre, la decisione di sei Comuni dell’area Sud-Ovest della provincia di Milano di adottare la medesima ordinanza che vieta l’utilizzo di apparecchi da gioco con vincita in denaro in tre fasce orarie giornaliere, nonché l’ordinanza della sindaca di Roma Capitale, che va a completare la normativa comunale in materia e l’ordinanza del Comune di Firenze.

Importante, non solo dal punto di vista simbolico, la riconversione di una sala giochi confiscata al clan Spada di Ostia in luogo di prevenzione al gioco d’azzardo patologico.
Da ricordare anche l’iniziativa del Comune di Udine che ha fornito ai locali no slot aderenti kit di tradizionali giochi da tavolo (ramino, domino etc.) da mettere a disposizione dei propri clienti per invogliarli al “gioco sano” in contrapposizione al “gioco patologico”.
Infine, con la Carta di Gonzaga i soggetti promotori (Amministrazioni locali, istituti scolastici, associazioni di volontariato) hanno indicato un percorso utile per contrastare l’azzardopatia.

LE SENTENZE DEI TAR E DEL CONSIGLIO DI STATO

Contro i provvedimenti degli enti locali continuano ad essere proposti ricorsi da parte dei titolari degli esercizi in cui si pratica il gioco d’azzardo. Risulta peraltro confermato l’orientamento prevalente dei giudici amministrativi sulla legittimità degli interventi adottati a tutela della salute dei cittadini.

Per maggiori informazioni vedi, tra le altre, le sentenze del Consiglio di Stato (che ha definitivamente respinto i ricorsi nei confronti del regolamento del Comune di Napoli e dei provvedimenti contro il gioco d’azzardo del Comune di Vicenza nonchè di un esercente del comune di Fontanelle – Treviso, che non rispettava la distanza minima prevista dalla legge regionale veneta), del Tar Trieste (riguardante il regolamento sulle distanze del comune di Pordenone) del Tar Lecce (sulla corretta applicazione del distanziometro da parte di alcuni comuni pugliesi a sale giochi e sale scommesse) e del Tar Liguria (sulla chiusura di una sala scommesse per mancato rispetto della distanza minima da luoghi sensibili). Anche il Tar Bolzano (sentenza n. 212 del 2018), ha confermato il suo consolidato orientamento in merito alla compatibilità della normativa provinciale sia con le norme costituzionali che con quelle comunitarie. Da citare anche le sentenze del medesimo Tar Bolzano che hanno respinto i ricorsi contro i provvedimenti di sospensione della licenza di due bar che avevano installato totem negli esercizi.

In assenza di una normativa nazionale sulla riduzione consistente delle sale da gioco e degli apparecchi, sul destino delle normative regionali e locali (in particolare di quelle sulla ricollocazione degli esercizi dove si pratica il gioco d’azzardo) avranno un’importanza decisiva le decisioni che saranno assunte dal Consiglio di Stato. Così come fatto in passato con riferimento ai provvedimenti di chiusura disposti dalla provincia di Bolzano per mancato rispetto delle distanze minime dai luoghi sensibili (confermati in primo grado dal Tar Bolzano: la sentenza finale è attesa per il primo trimestre del 2019, dopo l’ulteriore proroga dei termini per la presentazione della perizia), lo stesso Consiglio di Stato ha chiesto all’Agenzia delle dogane una perizia al fine di verificare se il regolamento del Comune di Domodossola determini in assoluto l’impossibilità di localizzare apparecchi da gioco nell’intero territorio comunale e di chiarire comunque la percentuale di territorio nella quale tale preclusione verrebbe ad operare (ordinanza n. 3624 del 2018).

RICERCHE, STUDI E DOSSIER SUL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO

Aumenta l’interesse ad approfondire il fenomeno del gioco d’azzardo patologico: in questo numero citiamo lo studio dell’Istituto superiore di sanità che analizza in particolare la distribuzione delle strutture cliniche di trattamento e la percezione del fenomeno da parte della popolazione generale e dei pazienti.

I FENOMENI DI ILLEGALITÀ

Il business dell’azzardo si intreccia tanto con gli interessi delle mafie nel gioco lecito e illecito che con altre forme di illegalità e criminalità comune.
Al centro dell’inchiesta Pandora, che ha colpito con oltre 100 arresti alcuni clan pugliesi, vi sono anche gli interessi delle famiglie mafiose nell’imposizione e installazione delle slot machine negli esercizi pubblici.
Nell’ambito dell’operazione Delirio, a Palermo, è stato disposto anche il sequestro preventivo di esercizi commerciali operanti nel settore di giochi e scommesse.
A luglio è attesa la sentenza sull’inchiesta Totem, che ha fatto emergere gli affari del clan Giostra di Cosa nostra su una serie di attività, tra cui gioco d’azzardo e scommesse clandestine.

Accanto alle grandi inchieste della magistratura sugli interessi mafiosi nel settore, vanno segnalate anche le attività di controllo poste in essere nei territori dei Comuni da parte delle Forze dell’ordine e della Polizia locale, sia in osservanza di regolamenti e ordinanze emesse dall’Amministrazione locale per limitare il gioco d’azzardo patologico, sia nella normale attività di controllo sulle licenze. In tal senso si segnala che a Venezia dall’inizio dell’anno sono stati sanzionati 112 pubblici esercizi; a Salerno sono stati chiusi quattro centri scommesse che operavano senza licenza; in provincia di Brindisi sono state emesse multe per un totale di 130mila euro a carico di alcune sale scommesse e sale dedicate alle VLT; in provincia di Arezzo nell’ambito dell’operazione “Periferie sicure” sono state elevate sanzioni amministrative per complessivi 9mila euro a sale giochi, centri di scommesse, pub e circoli privati; a Castiglione del Lago (PG), la Guardia di Finanza ha inflitto una maximulta al titolare di un centro scommesse per aver consentito ad alcuni minorenni di accedere al gioco; a Napoli i titolari di due sale scommesse e di tre esercizi commerciali che ospitano slot machine sono stati sanzionati per aver consentito l’accesso al gioco d’azzardo durante l’orario di chiusura – dalle ore 12 alle ore 18 – previsto dalla delibera di Giunta Comunale; a Salerno sono state individuate alcune sale scommesse che operavano senza licenza ovvero fuori degli in orari consentiti. Sequestri e multe sono sati eseguiti anche in provincia di Brindisi anche con riferimento all’installazione di apparecchiature prive di qualsiasi titolo autorizzativo. Un’operazione della Guardia di finanza ha fatto emergere un giro ingentissimo di affari in Piemonte, legati a decine di slot machine, che sfuggiva in larga parte al fisco.

Sulle misure, anche organizzative, messe in atto dalle amministrazioni locali per assicurare il pieno rispetto della legislazione vigente, vedi in particolare l’esperienza del Comune di Pavia. Vedi anche la sentenza del Consiglio di Stato che ha definitivamente respinto il ricorso del titolare di un bar nei confronti dell’ordinanza del sindaco di Bolzano di sospensione della licenza per illegittima installazione di totem.

LE INIZIATIVE DI AVVISO PUBBLICO

Si ricorda che Avviso Pubblico ha pubblicato il libro “Lose For Life – Come salvare un Paese in overdose da gioco d’azzardo”, edito da Altreconomia, che fotografa la situazione del gioco d’azzardo in Italia, attraverso dati, pareri degli esperti, interviste a rappresentanti istituzionali, locali e delle associazioni. Il libro fa parte di un progetto più ampio che mira a rilanciare l’impegno di Avviso Pubblico sul tema del gioco d’azzardo, attraverso il finanziamento di borse di studio destinate a giovani studenti che collaborano con l’Osservatorio Parlamentare dell’associazione (per approfondire clicca qui).

Per il Notiziario del mese di giugno leggi qui.