La Carta Etica per il contrasto del gioco d’azzardo” fa parte del progetto “Quando il gioco non è più un gioco” finanziato dalla Regione Lombardia, ed è nata dall’incontro di amministrazioni comunali, mondo associativo, rappresentanti provinciali e regionali, e istituzioni scolastiche per ragionare insieme sulle azioni per contrastare il gioco d’azzardo patologico (GAP). La carta Etica si articola su cinque punti con relative richieste specifiche.

Il primo punto della carta si sofferma sulla richiesta alle amministrazioni comunali di promuovere e sensibilizzare le comunità sulla base dei dati forniti dai Monopoli di stato e altre fonti certificate. Lo scopo è cercare di aumentare la consapevolezza sul fenomeno del gioco d’azzardo nelle proprie realtà locali e sulle conseguenze che ne possono derivare, come l’insorgere delle patologie.

Il secondo punto si concentra sulla tutela delle fasce più deboli, chiedendo un impegno a tutti gli attori educativi quali: scuole, enti educativi e associazioni; nella promozione di momenti di sensibilizzazione ed educazione sulla tematica del gioco d’azzardo anche attraverso lo sviluppo e il sostegno del pensiero critico e libero. La tutela può passare anche dalla valorizzazione delle relazioni di prossimità e di attenzione verso l’altro, all’interno di una comunità.

Il terzo punto si sofferma sulla necessità di sostenere i gestori di locali privi di slot machine e altri giochi d’azzardo legalizzati, attraverso azioni politico-amministrative e di valorizzazione del consumo critico. La richiesta specifica che viene fatta è la riduzione della pressione fiscale per gli esercizi “virtuosi” e/o l’aumento invece per i possessori di slot machine e altri tipi di gioco d’azzardo.

Il quarto punto mira invece a limitare il rischio di patologia attraverso l’istituzione delle fasce orarie durante le quali non è consentito il gioco d’azzardo lecito. Tale operazione però deve essere in uniforme tra i Comuni, permettendo in questo modo un’operazione corale e d’insieme delle amministrazioni comunali confinanti.

Il quinto punto sottolinea invece la necessità di ridurre e contrastare la pubblicità, quale agente scatenante, in quanto sollecita in modo diretto e indiretto il gioco d’azzardo sia a livello locale che nazionale. Viene fatta specifica richiesta di evitare la pubblicità delle vincite e di eliminare tutte le forme di pubblicità nazionale e locale sul gioco d’azzardo, promuovendo invece la conoscenza dei dati e delle informazioni sul contrasto del gioco d’azzardo.

La Carta si conclude con la richiesta a tutti gli attori firmatari di sostenere le attività nazionali, regionali, locali e associative che mirano a contrastare il gioco d’azzardo, compreso quello on-line. Un’operazione che comprenda l’azione comune di tutti gli attori: Comune di Gonzaga, Provincia di Mantova, Comune di Mantova, Avviso Pubblico, BPer Banca, Coordinamento provinciale No Slot di Mantova, ACLI Mantova, ARCI Mantova, Associazione San Lorenzo Onlus, Associazione Agape Onlus, ATS Valpadana, Istituto Superiore “Manzoni” di Suzzara e Istituto Comprensivo di Gonzaga. Il tempo che i diversi attori si danno per la verifica è di un anno, a partire dalla data della sottoscrizione.

(a cura di Sara Capitanio, vincitrice della borsa di studio di Avviso Pubblico sul gioco d’azzardo)