Premessa. È stata presentata a Roma il 18 ottobre 2018 la prima indagine epidemiologica sul gioco d’azzardo in Italia realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nell’ambito dell’accordo scientifico con l’Agenzia delle Dogane e Monopoli, volta a fornire un quadro ampio del fenomeno, prendendo in considerazione i diversi fattori che possono concorrere al sorgere di un comportamento problematico legato al giocare d’azzardo. Focus specifici sono dedicati al tema del gioco minorile e degli over 65, le categorie più a rischio. Di seguito sintetizziamo i principali aspetti emersi in sede di presentazione della ricerca, rinviando per gli opportuni approfondimenti al momento in cui l’ISS renderà disponibile ulteriore documentazione.

18 MILIONI E MEZZO DI GIOCATORI. Dall’indagine condotta dall’ISS emerge che in Italia i giocatori sono 18 milioni e 400mila (il 36.4% della popolazione maggiorenne). Sono considerati tali coloro i quali hanno giocato almeno una volta d’azzardo nei 12 mesi precedenti l’indagine. Vi è una prevalenza di uomini (10.500.000) rispetto alle donne (7.900.000). Si gioca d’azzardo soprattutto tra i 40 e i 64 anni (il 41% dei maggiorenni in questa fascia d’età), ma si inizia molto prima, in genere tra i 18 e i 25 anni.

L’8% DEI GIOCATORI HA UN PROFILO PROBLEMATICO. Un milione e mezzo di questi giocatori ha un “profilo problematico”, ovvero fatica a gestire il tempo da dedicare al gioco, a controllare quanto spende, alterando i comportamenti familiari e sociali.  Anche in questo caso c’è una propensione maggiore nel sesso maschile (il 3,6% della popolazione maggiorenne) rispetto al femminile (2,5%).

Altri 1,4 milioni di giocatori sono considerati “a rischio moderato” – giocatori che avendo per la maggior parte del tempo uno o più comportamenti dei giocatori problematici, potrebbero avere conseguenze negative – due milioni sono “a basso rischio” (atteggiamenti a rischio che si presentano in poche occasioni) e il restante è definito “giocatore sociale”, il cui approccio al gioco d’azzardo è a scopo definitivo ricreativo.

SI GIOCA MAGGIORMENTE AL CENTRO-NORD, MA SI RISCHIA DI PIU’ NEL MEZZOGIORNO. L’area geografica più coinvolta è il Centro (gioca il 42,7% dei maggiorenni), seguita dal Nord-Ovest (39,3%), dalle Isole (35,8%), dal Sud (33,8) e dal Nord-Est (29,3). Ma se prendiamo in considerazione i giocatori definiti problematici, la mappa si ribalta: la maggiore percentuale è nelle Isole (il 5,8% della popolazione maggiorenne), seguita dal Sud (4,6%), il Nord-Ovest (3%), il Centro (1,7%) e il Nord-Est (0,8%).

COME E DOVE SI GIOCA. Lotterie istantanee, i cosiddetti “Gratta e Vinci”, o in tempo reale (26,2% della popolazione maggiorenne), Lotto e alle Lotterie a esito differito (12,8%), giochi a totalizzatore (10,9%) – come il Superenalotto o il Win For Life – slot machine o AWP (7,4%) sono i più diffusi. Anche in questo caso, quando consideriamo la fascia dei giocatori problematici, i risultati cambiano: oltre alle Lotterie istantanee (68% dei problematici), slot-machine (51,9%) e VideoLottery (33,6%), i famigerati “apparecchi da intrattenimento” che raccolgono 50 miliardi di euro di giocate l’anno, sono gli azzardi preferiti.

Si gioca soprattutto dal tabaccaio (82,6%), al bar (61,8%) e nelle ricevitorie (26,9%). Tra i problematici aumenta la preferenza per il bar (70,6%) e per le Sale VLT (15,8% contro appena lo 0,5% degli altri giocatori). La ricerca evidenzia come i giocatori problematici prediligano i luoghi lontani da casa e dal lavoro, quelli che garantiscono una maggiore privacy e con un’area fumatori.

PERCHE’ SI GIOCA. Molto interessanti i risultati della ricerca sulle motivazioni che spingono inizialmente al gioco, suddivise per tipologia di giocatori. Curiosità e divertimento sono le prime due motivazioni in tutte e quattro le tipologie. Ma tra i giocatori problematici, il 24.5% afferma di aver iniziato perché “convinto che al gioco si potesse vincere facilmente”. La stessa motivazione è al 29,8% tra i giocatori a rischio moderato contro l’11,2% dei giocatori sociali. Altra motivazione, strettamente legata alla precedente, è “l’aver bisogno di soldi”: il 14.8% tra i problematici, l’11% tra quelli a rischio moderato e appena il 2.1% tra i giocatori sociali.

ASPETTI ECONOMICI. La ricerca sottolinea come il giocatore problematico abbia ottenuto prestiti da parenti o amici (27,7%), da società finanziarie (11,1%) o da privati (14,2%) in percentuale maggiore rispetto alle altre tipologie di giocatori e tale situazione si manifesta “con percentuali crescenti all’aumentare della gravità del comportamento di gioco”.

GIOCO ILLEGALE. Altro aspetto interessante della ricerca è relativo all’accesso al gioco abusivo o illegale. “Nella popolazione adulta si osserva che nella pratica del gioco fisico, tra i giocatori problematici la percentuale di chi ha praticato gioco illegale è doppia rispetto ai giocatori sociali. Nel gioco online la differenza è tre volte maggiore”.

GIOCO MINORILE. 673mila i minorenni della fascia d’età 14-17 anni che hanno avuto accesso al gioco d’azzardo legale, pur non avendone i requisiti per legge. Un 14enne su 4 (il 24%) ha dichiarato di aver giocato almeno una volta. Percentuale che arriva al 35% tra i 17enni. Giocano molto di più i ragazzi (486mila) rispetto alle ragazze (187mila). Il fenomeno è più presente al Sud (36,3% della fascia d’età nell’area geografica) e nelle Isole (29,9%). Seguono Centro (27,3%), Nord-Ovest (25,8%) e Nord-Est (20,2%). A cosa giocano? Prevalentemente Lotterie istantanee, scommesse sportive e virtuali, slot machine.

150 MILA STUDENTI A RISCHIO O PROBLEMATICI. Notevole la percentuale (10%, pari a 68.850) di problematici tra gli studenti, a cui si aggiungono altri 80mila ritenuti “a rischio”. La maggiore percentuale di problematici si concentra anche in questo caso al Sud e nelle Isole. Come negli adulti, anche nella fascia d’età 14-17 anni, si riscontra un’associazione tra comportamento di gioco e stili di vita non salutari (fumo, consumo di alcool e altre sostanze). Altro aspetto estremamente allarmante è l’età di iniziazione al gioco: tra i problematici il 40% ha cominciato ad accedere all’azzardo tra i 9 e i 12 anni. Sempre tra i problematici il 34% ha scelto di giocare in base ad una pubblicità vista o sentita (il 6,4% tra i giocatori sociali)

GLI OVER 65. Altra categoria considerata notoriamente a rischio è quella degli anziani. Il 29.3% (tre milioni) ha giocato almeno una volta negli ultimi 12 mesi e il 2% fra questi (circa 60mila) è ritenuto problematico. “L’indagine ISS consente di osservare che sebbene i giochi d’azzardo più praticati nella fascia d’età siano le lotterie istantanee, tra i problematici i più diffusi sono slot machine, VLT e scommesse sportive”.

IL NUMERO VERDE DELL’ISS. Il 2 ottobre 2017 l’ISS ha attivato un numero verde (800-558822) presso il Centro Nazionale Dipendenze e doping, nato per contrastare le dipendenze da gioco d’azzardo. Il telefono è gratuito, completamente anonimo, attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle ore 16. Nel primo anno di attività ha ricevuto oltre 2mila chiamate provenienti principalmente dal Lazio, dalla Lombardia, dalla Campania e dalla Puglia. A chiamare sono soprattutto i familiari dei giocatori che chiedono informazioni su come aiutare i propri cari a smettere.

 

(a cura di Claudio Forleo, giornalista)