La legge sui Comuni sciolti per mafia introdotta nel 1991 è ancora oggi uno strumento utile per il contrasto alle organizzazioni criminali? Risponde alle necessità per cui è stata pensata?
Partendo dalla fotografia numerica della situazione e spaziando su questioni squisitamente giuridiche, il libro “Lo scioglimento dei comuni per mafia. Analisi e proposte” propone un’articolata riflessione sull’utilizzo dello strumento preventivo nelle varie fasi politiche del nostro Paese, analizza le relazioni tra presenze mafiose, malamministrazione e corruzione, offre un’indagine sui duplici e triplici scioglimenti e mette a confronto due interlocutori privilegiati, sostenitori di posizioni opposte, opportunamente argomentate.

Gli autori giungono alla conclusione che il meccanismo dello scioglimento presenta diverse criticità e deve essere migliorato in vari aspetti per poter diventare ancora più efficace nella battaglia contro le mafie.

GLI AUTORI:

Luca Fiordelmondo è stato collaboratore dell’Osservatorio parlamentare
di Avviso Pubblico.

Marco Magri è professore di diritto amministrativo presso l’Università
di Ferrara

Simona Melorio è dottore di ricerca in Criminologia, devianza
e mutamento sociale, assegnista all’Università del Molise e
ricercatrice al Centro ReS Incorrupta dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Vittorio Mete insegna Sociologia della leadership all’Università di Firenze.

Isaia Sales insegna Storia delle mafie presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Alberto Vannucci è professore di Scienza politica presso l’Università
di Pisa, dove dal 2010 dirige il master in Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione.

Hanno collaborato alla raccolta dati del contributo di Simona Melorio: Giulio Salimbeni, Antonio Semola e Antonio Strino, ricercatori junior dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

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