Premessa. Il Sindaco di Anzio (Roma), nel quadro dei provvedimenti assunti dall’Amministrazione comunale in attuazione della legge regionale n. 5 del 2015, ha emesso l’ordinanza n. 28 del 2018 (riportata in allegato) modificata dall’ordinanza n. 45 che disciplina gli orari di funzionamento degli apparecchi automatici da gioco.
La crescita del fenomeno. In base ai dati raccolti dal Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio si registra nel corso degli anni un forte incremento del gioco d’azzardo patologico in tutto il territorio laziale, con conseguente aumento del numero di utenti assistiti dal Servizio per le Tossicodipendenze (SerT), cui va sommato un rilevante numero di soggetti che non si rivolge alle strutture sanitarie e ai servizi sociali.
Il provvedimento del Sindaco. L’ordinanza sindacale, modificata, stabilisce i seguenti orari di funzionamento: dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle 16,00 alle ore 24,00 di tutti i giorni, festivi compresi. Negli orari di non funzionamento gli apparecchi devono essere spenti singolarmente tramite l’interruttore elettrico. Negli esercizi va esposto un cartello sugli orari di funzionamento degli apparecchi.
Le sanzioni. L’ordinanza prevede una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 150,00 a euro 450,00 per ogni esercizio, indipendentemente dal numero degli apparecchi ivi collocati. In caso di recidiva si applica una sospensione fino a 5 giorni del funzionamento di tutti gli apparecchi.
Le motivazioni del provvedimento. L’Ordinanza richiama le decisioni della Corte costituzionale e dei giudici amministrativi sulla legittimità degli interventi del sindaco volti a contrastare la diffusione del gioco d’azzardo patologico, con particolare riferimento agli orari delle sale giochi e degli esercizi nei quali siano installate apparecchiature per il gioco, a fini di tutela della salute (soprattutto con riferimento ai “soggetti psicologicamente più vulnerabili od immaturi e, quindi, maggiormente esposti alla capacità suggestiva dell’illusione di conseguire, tramite il gioco, vincite e facili guadagni”), della quiete pubblica e della circolazione stradale. La scelta di dettare una disciplina uniforme su tutto il territorio comunale è dettata dall’esigenza di “prevenire la trasmigrazione degli utenti dall’una all’altra tipologia di esercizio, fenomeno che verosimilmente si verificherebbe in caso di diversificazione degli orari”.