Qui di seguito sono sintetizzate le principali novità in tema di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico, monitorate dall’Osservatorio Parlamentare di Avviso Pubblico.

Com’è noto, nel corso della passata legislatura non è stato portato a termine il processo di riordino complessivo della materia del gioco d’azzardo e analoga sorte hanno avuto i progetti di legge volti a vietare la pubblicità del gioco d’azzardo e le proposte della Commissione antimafia per contrastare la presenza delle organizzazioni criminali nel settore.

Anche l’Intesa faticosamente raggiunta in sede di Conferenza Unificata Stato autonomie locali del 7 settembre 2017 è rimasta “sospesa”, non essendo mai stato emanato il decreto ministeriale di recepimento. D’altronde erano subito emerse le contraddizioni dell’accordo per quanto riguarda le misure di contenimento dell’offerta, in quanto la prima parte dell’Intesa sostanzialmente cancellava le misure restrittive su collocazione e orari introdotte da Regioni ed enti locali, che però venivano fatte espressamente salve nella seconda parte dell’Intesa stessa.

I PROVVEDIMENTI DI REGIONI ED ENTI LOCALI

Se è mancato un provvedimento organico a livello nazionale, continuano ad essere approvate importanti misure di contrasto al GAP (Gioco d’Azzardo Patologico) sia a livello regionale – attualmente sono 18 le leggi regionali in materia: le ultime in ordine di tempo sono le disposizioni in materia di gioco contenute nella legge della regione Calabria sul contrasto dell’ndrangheta – che a livello comunale, con l’adozione di regolamenti sul gioco e ordinanze limitative degli orari di apertura.

A questo riguardo si segnala la mappatura dei luoghi sensibili da parte degli enti locali dell’Emilia-Romagna, in attuazione della legge regionale n. 5 del 2013, che consentirà una ricollocazione nel territorio delle sale da gioco (vedi per tutti i regolamenti dei Comuni di Bologna e Parma).  Interessanti anche le disposizioni adottate in materia dal ​Comune di Roma​.

 

LE SENTENZE DEI GIUDICI AMMINISTRATIVI

Contro i provvedimenti degli enti locali continuano ad essere proposti ricorsi da parte dei titolari degli esercizi in cui si pratica il gioco d’azzardo. Risulta peraltro confermato l’orientamento prevalente dei giudici amministrativi sulla legittimità degli interventi adottati a tutela della salute dei cittadini: vedi, tra le altre le sentenze del Tar Piemonte e del Tar Venezia (sulla limitazione degli orari) e del Tar Lecce (sull’applicazione del distanziometro anche alle sale scommesse);. I ricorsi sono stati accolti invece soprattutto con riferimento ad un’inadeguata istruttoria da parte dell’ente locale in ordine alla dimensione effettiva del fenomeno nel territorio di competenza (vedi da ultimo la sentenza del Tar Firenze sul regolamento del Comune di Livorno).

Sono attese, entro la fine dell’anno, importanti decisioni del Consiglio di Stato in ordine ai ricorsi presentati da alcune sale da gioco nei confronti delle sentenze del Tar di Bolzano che hanno dichiarato legittime le chiusure disposte dall’Amministrazione per mancato adeguamento della collocazione entro il termine di 5 anni stabilito dalla normativa provinciale (il massimo organo della giustizia amministrativa ha richiesto una perizia in merito alle conseguenze pratiche delle limitazioni previste dalla legge provinciale)

Le decisioni del Consiglio di Stato assumeranno naturalmente un’estrema importanza anche per i ricorsi avverso altri provvedimenti di contrasto del GAP, con particolare riferimento a quelli adottati dalle Regioni – come Piemonte ed Emilia-Romagna – che hanno deciso di applicare requisiti più restrittivi non solo alle nuove sale da gioco ma anche alle licenze preesistenti. La stessa Corte Costituzionale, che si è pronunciata più volte sul tema delle competenze di Regioni e Comuni in materia di contrasto del GAP – vedi da ultimo la sentenza del 2017 riguardante la legge regionale della Puglia -, è stata investita dal Governo in ordine alla legittimità costituzionale della legge della regione Basilicata.

STUDI E RICERCHE

Nel corso degli ultimi anni si registra una diffusa consapevolezza, soprattutto da parte delle Amministrazioni locali, dell’urgenza di adottare misure sempre più incisive di contrasto al gioco d’azzardo patologico: gli studi e ricerche in materia, sia a livello nazionale (come quello del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa) che regionale (i rapporti della Regione Umbria e del Dipartimento Patologia delle dipendenze dell’ASL Torino 3), confermano la diffusione del fenomeno della dipendenza, correlato all’aumento della spesa sul gioco d’azzardo in Italia (sulla quale vedi anche lo studio dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio).

PROSPETTIVE DI INTERVENTO

Sulla normativa in materia di gioco d’azzardo avranno un peso decisivo gli indirizzi che matureranno in Parlamento, dove risultano già presentate numerose proposte di legge. In particolare, spetta a Camera e Senato – riprendendo il lavoro svolto nella scorsa legislatura – la disciplina di alcuni aspetti, come quelli del divieto di pubblicità, della regolamentazione del gioco on line e del pieno recepimento delle proposte della Commissione Antimafia per combattere la presenza della criminalità organizzata.

Si ricorda che Avviso Pubblico ha pubblicato il libro “Lose For Life – Come salvare un Paese in overdose da gioco d’azzardo”, edito da Altreconomia, che fotografa la situazione del gioco d’azzardo in Italia, attraverso dati, pareri degli esperti, interviste a rappresentanti istituzionali, locali e delle associazioni. Il libro fa parte di un progetto più ampio che mira a rilanciare l’impegno di Avviso Pubblico sul tema del gioco d’azzardo, attraverso il finanziamento di borse di studio destinate a giovani studenti che collaborano con l’Osservatorio Parlamentare dell’associazione (per approfondire clicca qui).