Premessa. Il rapporto, curato dall’Osservatorio epidemiologico sulle dipendenze della Regione Umbria, è stato redatto in collaborazione con la Regione e le USL del territorio: fondamentali sono stati i dati sui consumi forniti dal CNR-Istituto di Fisiologia Clinica, sulle somme riversate nel gioco d’azzardo forniti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato riportati nel Libro Blu 2017, riguardanti gli iscritti all’Elenco dei soggetti proprietari e i dati GEDI del gruppo l’Espresso.
Il rapporto, qui sintetizzato, permette di analizzare il fenomeno del gioco d’azzardo in un’ottica multidimensionale: nella sua evoluzione temporale, nella dinamica domanda-offerta a livello economico, fino alle attività di risposta messe in atto in sinergia dalle istituzioni regionali e locali, strutturate sulla cura, la prevenzione e la regolamentazione. Tale rapporto, grazie alla sua multidisciplinarietà, vuole essere uno strumento sia per le istituzioni che per i cittadini, per leggere in modo realistico e accurato il fenomeno del gioco d’azzardo e le sue conseguenze, nel territorio regionale.
Le diverse forme di dipendenza. Dall’analisi congiunta delle diverse tipologie di dati emerge che in Umbria il consumo di giochi d’azzardo si sta diffondendo fino ad eguagliare il consumo di sostanze psicoattive (tabacco, alcol), sia per la popolazione studentesca che quella in generale. Emerge dai dati infatti come il consumo del gioco d’azzardo sia diffuso anche tra i minorenni, nonostante il divieto.
La crescita dei giocatori patologici. Rispetto al rapporto precedente, emerge una progressiva emersione dei bisogni di cura riguardo casi di ludopatia, in particolare in concomitanza della campagna regionale di comunicazione tra settembre e novembre 2017, con la diffusione dell’informazione sul Numero verde regionale, previsto dalla legge regionale n. 21/2014, con telefonate in prevalenza da uomini tra i 40-44 anni.
Nel 2017 sono stati in carico presso i servizi regionali più di 300 umbri dipendenti da gioco d’azzardo, con un aumento del 59% dal 2013, la provenienza si concentra nei distretti di Perugia, Foligno e Terni-Narni. Un valore in linea con la media nazionale riguarda il volume sempre maggiore della spesa che i cittadini riversano nel gioco d’azzardo, con il 59% sul totale dei vari giochi che in Umbria si concentra sugli apparecchi/SLOT, sia nella popolazione studentesca che in quella generale. Mettendo in relazione la disponibilità di apparecchi e l’intensità di gioco, risulta esserci una correlazione positiva che spiega quasi il 71% dell’incidenza del fenomeno, che si evidenzia maggiormente nel territorio dell’Alta Umbria.
Le iniziative della Regione Umbria. Le attività messe in atto dalla Regione sono articolate su fronti diversi, dall’informazione alla prevenzione per diffondere una maggiore consapevolezza dei rischi associati al gioco d’azzardo, dare indicazioni sui servizi disponibili come il Numero verde attivo, ed in particolare coinvolgere in un ruolo positivo la cruciale figura dei gestori dei locali: il tutto per permettere la promozione, su tutti i livelli che compongono questo settore, di un cambiamento culturale. Gli interventi si sono articolati in attività di contenimento e controllo dell’offerta dei giochi leciti (ad esempio la distanza minima di 500 metri dai luoghi sensibili) di incentivi per gli esercizi no slot (con la maggiorazione dell’IRAP per gli esercizi che detengono apparecchi e di campagne di sensibilizzazione (importante, come si rileva dai dati, la campagna regionale “Umbria No slot” di informazione e comunicazione, composta da un concorso iniziale e una campagna mediatica condotta sui canali tradizionali e sui social media; le attività hanno coinvolto anche le scuole di tutti i gradi per la prevenzione e la promozione della salute, con programmi e progetti adattati alle diverse fasce d’età). Inoltre sono state predisposte attività di formazione per i gestori e il personale delle sale da gioco, rese obbligatorie dalla legge regionale 21/2014. Dai dati risultano aver partecipato ai corsi circa 1223 addetti ai lavori, in data 28 febbraio 2018, con concentrazioni nelle zone di Perugia, Foligno e Terni. Tutte azioni che dall’ultimo rapporto si sono modificate, aumentando in quantità e qualità, con una costante valutazione dei risultati prodotti in relazione ai dati, sempre più compositi e referenziati.
(a cura di Sara Capitanio, vincitrice della borsa di studio di Avviso Pubblico sul gioco d’azzardo)