G-AP: contrasto e prevenzione al gioco d’azzardo patologico. Le principali novità dei mesi di agosto e settembre 2018
Qui di seguito sono sintetizzate le principali novità in tema di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico, monitorate dall’Osservatorio Parlamentare di Avviso Pubblico.
APPROVATO IL DECRETO LEGGE DIGNITÀ
Le Camere hanno approvato il decreto-legge n. 87 del 2018 (ora legge n. 96 del 2018). Nel corso dell’iter parlamentare, accanto alle disposizioni riguardanti il divieto di pubblicità di giochi e scommesse (sia pure graduato nel tempo), sono state approvate altre misure di contrasto del disturbo da gioco d’azzardo (DGA), con riferimento in particolare all’utilizzo della tessera sanitaria e alle avvertenze sui tagliandi gratta e vinci (per approfondimenti leggi questa scheda). Il divieto di pubblicità, in particolare, può avere un impatto positivo sulla riduzione della spesa per il gioco d’azzardo (così come gli interventi per ridurre la prossimità dei punti dove si pratica il gioco, su cui insistono molte Regioni e Comuni: vedi l’articolo del dott. Fiasco) tenuto conto che la spesa continua ad essere molto consistente.
DATI SUL GIOCO D’AZZARDO IN ITALIA
Aumentano le entrate erariali e le imprese specializzate nel settore. Nel 2017 in Italia sono stati puntati sul gioco d’azzardo lecito oltre 101 miliardi di euro, in aumento del 6% rispetto al 2016. La Spesa per i giocatori (cioè la Raccolta meno le vincite al gioco) si è assestata sui 20,5 miliardi. L’incasso dello Stato – tramite gettito erariale – è stato pari a 10,3 miliardi di euro (clicca qui per approfondire i dati del 2017).
Nel primo semestre del 2018 le entrate del bilancio dello Stato derivanti dalle attività di gioco hanno fatto registrare un aumento del 6.7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo ha comunicato il Ministero dell’Economia e delle Finanze nel consueto bollettino semestrale sulle entrate tributarie nel 2018. Considerando solo le imposte indirette il gettito delle attività nel periodo gennaio-giugno 2018 è stato pari a 7 miliardi e 124 milioni di euro (+446 milioni rispetto al primo semestre del 2017).
Cosa incide sul gettito erariale derivante dal gioco d’azzardo? Da una parte l’entità dalla Raccolta – base imponibile per gran parte dei giochi, tra cui slot machine, videolottery e giochi a base sportiva – dall’altra la revisione delle aliquote di tassazione. (per approfondire clicca qui).
Un altro elemento indicativo si ricava dallo studio realizzato dalla Camera di Commercio di Milano, relativo alle sedi di impresa ed alle localizzazioni attive specializzate nel gioco in Italia. Nel 2018 sono 11.139, in aumento del 6.9% rispetto al 2017 (dati relativi al primo trimestre di ciascun anno).
LE PROPOSTE DI LEGGE PRESENTATE IN PARLAMENTO
Un emendamento approvato nel corso dell’iter del decreto legge “Dignità” prevede che il Governo presenti entro 6 mesi un provvedimento organico di riforma del settore: non si tratta di una vera e propria delega legislativa ma dimostra la consapevolezza del Parlamento della necessità di affrontare con misure ancora più incisive il tema dell’azzardopatia, a partire da una campagna informativa nazionale sui rischi della dipendenza, da una significativa riduzione dell’offerta di gioco, dal pieno riconoscimento dei poteri di Regioni ed Enti locali in materia, al contrasto della criminalità organizzata, alla effettiva implementazione delle Awp da remoto (prevista per il 2019 ma ancora lungi da essere realizzata) e allo stanziamento di ulteriori risorse per il recupero dei soggetti affetti da Gap. Nel corso dell’audizione alla Camera del 10 settembre 2018 il Vice Presidente del Consiglio ha preannunciato nuove misure all’interno della legge di bilancio. Sull’Osservatorio è disponibile una sintesi delle numerose proposte di legge presentate presso Camera e Senato.
I PROVVEDIMENTI DI REGIONI ED ENTI LOCALI
In alcune Regioni sono scaduti (o stanno per scadere) i termini previsti per l’adeguamento alle prescrizioni in materia di distanze minime dai “luoghi sensibili”, da applicare anche ai titolari di vecchie licenze. Al riguardo emergono indirizzi differenti. Ad esempio, in Emilia Romagna prosegue l’attuazione della normativa regionale volta ad una redistribuzione sul territorio delle sale da gioco e scommesse: sono stati già presentati numerosi ricorsi da parte delle aziende del settore. Mentre la Provincia di Trento e la Regione Abruzzo hanno deciso la proroga di due anni dei termini per l’adeguamento alle disposizioni approvate negli anni scorsi; e analogo orientamento sta maturando con da parte del Consiglio regionale del Piemonte.
Nel frattempo, molte Regioni hanno approvato un Piano operativo, propedeutico alla ripartizione del Fondo da 50 milioni di euro annui, a partire dal 2016, destinati alle Regioni e alle Province autonome, per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da disturbo da gioco d’azzardo (leggi questa scheda).
A livello comunale si segnalano, tra gli altri, i provvedimenti in materia di orari dei comuni di Bologna e Anzio (Roma). Molto interessanti le misure adottate da diversi enti locali in Sardegna, pur in assenza di una legge regionale in materia (il testo è ancora in discussione): i provvedimenti adottati da diversi enti locali in materia di orari hanno superato anche il vaglio del Tar, che ha respinto tutti i ricorsi presentati: questo mese abbiamo dedicato un focus specifico alla Sardegna.
LE SENTENZE DEI TAR E DEL CONSIGLIO DI STATO
Di norma i provvedimenti adottati da Regioni ed Enti locali continuano a superare il vaglio dei giudici amministrativi. Si ricordano, tra le altre, le sentenze del Consiglio di Stato sulla disciplina degli orari adottata da alcuni comuni piemontesi e sulla corretta applicazione del distanziometro da parte del Comune di Pisa. Il Tar Milano ha respinto il ricorso di una sala giochi chiusa per violazione della disciplina comunale sulle distanze minime; e analoga decisione è stata assunta dal Tar Lecce. Sempre il Tar Milano ha respinto il ricorso di una sala scommesse priva del permesso di costruire. Il Tar di Genova ha invece accolto il ricorso di una sala scommesse in quanto la legge ligure non prevede l’estensione della normativa dettata per le sole sale giochi. Per le sentenze del Tar Sardegna leggi questa scheda.
Va comunque sottolineato che, in assenza di un intervento chiarificatore a livello nazionale, i giudici amministrativi continueranno a svolgere un ruolo importantissimo nell’interpretazione dei poteri di Regioni ed Enti locali in materia di contrasto del gioco d’azzardo, con particolare riferimento alla redistribuzione territoriale degli esercizi dove si pratica il gioco d’azzardo: decisioni importanti del Consiglio di Stato sono attese per i primi mesi del 2019, dopo il deposito della perizia richiesta dal massimo organo di giustizia amministrativa in ordine agli effetti della normativa della Provincia di Bolzano sulla distanza minima delle sale da gioco dai luoghi sensibili (per approfondimenti leggi questa scheda).
I FENOMENI DI ILLEGALITÀ
Il business dell’azzardo si intreccia tanto con gli interessi delle mafie nel gioco lecito e illecito che con altre forme di criminalità comune, come confermato dalle indagini della magistratura. Qui di seguito si dà conto anche dei controlli effettuati dalla Polizia locale sul rispetto delle normative di contrasto al gioco d’azzardo patologico approvate da Regioni e Comuni.
Inchieste della magistratura. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Roma hanno eseguito un decreto di sequestro di beni emesso su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, avente ad oggetto dieci società di capitali, per un valore complessivo di circa 6,5 milioni di euro. Tra queste anche una società di giochi e scommesse. Il sequestro si inquadra all’interno dell’operazione “Babylonia”, inchiesta condotta nel 2017 dalla DDA di Roma, che aveva portato a 23 arresti nei confronti di due distinte associazioni a delinquere che operavano con l’aggravante del metodo mafioso.
La Cassazione ha rigettato il ricorso di un uomo contro un’ordinanza del Tribunale del Riesame di Potenza, confermando la misura degli arresti domiciliari in ordine al delitto di associazione a delinquere aggravato dalla transnazionalità “per la partecipazione a una compagine criminosa dedita alla raccolta non autorizzata di scommesse e alla realizzazione di apparecchi da gioco privi dell’autorizzazione dei Monopoli dello Stato”.
Gioco illegale e abusivo. La Guardia di Finanza ha emesso una nota riguardante i controlli effettuati nel corso dell’estate sul gioco d’azzardo illegale e abusivo. Sono stati sequestrati 114 apparecchi da intrattenimento (newslot), 325 punti clandestini di raccolta scommesse e verbalizzate 3.932 persone, delle quali 137 denunciate all’autorità giudiziaria. In particolare, la Guardia di Finanza di Ascoli Piceno ha scoperto una truffa relativa agli apparecchi da gioco, sequestrandone 19. Gli apparecchi erano stati dotati di un congegno attivabile a distanza, che consentiva l’interruzione dei dati di gioco per via telematica, allo scopo di evadere il PREU (Prelievo Unico Erariale). Sono state comminate sanzioni per 400mila euro e denunciate sei persone. A Catania sempre la GDF ha sequestrato un locale commerciale utilizzato come sala scommesse abusiva, priva di ogni autorizzazione. All’interno è stata rinvenuta anche una postazione attraverso la quale collegarsi a casinò virtuali gestiti da operatori illegali. Il gestore è stato sanzionato con una multa da 70mila euro. Analoga situazione a Palma di Montechiaro (Agrigento) dove è stato scoperto un centro scommesse illegale, anche per il gioco online, all’interno di una normale caffetteria. Oltre al sequestro del locale, sono state comminate sanzioni pari ad 80mila euro. Gli agenti del commissariato di Gravina di Puglia (Bari) hanno sequestrato in città cinque slot machine risultate abusive e comminato sanzioni per 120mila euro. La Finanza di Torino ha elevato una multa da 115mila euro al gestore di un bar di Brusasco che deteneva cinque slot machine illegali, posta nel retro del locale, a disposizione dei giocatori “affezionati”. Tali apparecchi, privi di autorizzazione e scollegate dai Monopoli, erano disattivabili a distanza in caso di controlli delle forze dell’ordine. A Cagliari la Squadra Mobile hanno comminato sanzioni agli esercenti e gestori di tre circoli locali, per una serie di irregolarità relative al mancato rispetto dell’art. 110 del TULPS. A Firenze il titolare di un ristorante è stato denunciato per aver trasformato il locale in una bisca clandestina. L’operazione è solo l’ultima in ordine di tempo: interventi similari hanno consentito di scoprire altre 9 case da gioco clandestine nei Comuni di Firenze, Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio, che hanno portato alla denuncia di 70 persone, al sequestro di 4 bar ed oltre 150mila euro in contanti.
Controlli sul rispetto di regolamenti e ordinanze locali. La Polizia Municipale di Torino ha reso noti i risultati conseguiti nei primi mesi del 2018, durante i controlli effettuati per verificare il rispetto della normativa regionale sul gioco d’azzardo. Sono stati sequestrati oltre 70 apparecchi da gioco ed elevate sanzioni per complessivi 140mila euro. A Settimo Torinese il titolare di un bar è stato multato di 10mila euro per il mancato rispetto di quanto stabilito dalla legge regionale: erano presenti entro un raggio di 500 metri dall’esercizio numerosi luoghi considerati “sensibili” dalla normativa locale. Ancora a Torino il titolare di un locale di VLT è stato sanzionato per 16.600 euro per la violazione delle norme in contrasto al gioco d’azzardo patologico: non erano esposti cartelli sul rischio della dipendenza da giochi con vincita in denaro e sulle probabilità di vittoria. In provincia di Venezia sono stati posti i sigilli per tre giorni a 15 bar, a causa del mancato e reiterato rispetto delle fasce orarie che disciplinano l’accensione di slot machine e apparecchi da gioco. I controlli effettuati dalle Polizie locali hanno riguardato 117 esercizi pubblici. Due locali sono stati sanzionati a Bologna per il mancato rispetto dell’ordinanza del sindaco che regolamenta gli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco con vincita in denaro, fissati nelle fasce dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22. Sono state comminate sanzioni per oltre 15mila euro (166,66 euro per ciascuna slot in funzione in orario di chiusura).
LE INIZIATIVE DI AVVISO PUBBLICO
Si ricorda che Avviso Pubblico ha pubblicato il libro “Lose For Life – Come salvare un Paese in overdose da gioco d’azzardo”, edito da Altreconomia, che fotografa la situazione del gioco d’azzardo in Italia, attraverso dati, pareri degli esperti, interviste a rappresentanti istituzionali, locali e delle associazioni. Il libro fa parte di un progetto più ampio che mira a rilanciare l’impegno di Avviso Pubblico sul tema del gioco d’azzardo, attraverso il finanziamento di borse di studio destinate a giovani studenti che collaborano con l’Osservatorio Parlamentare dell’associazione (per approfondire clicca qui).
Proprio partendo dai contenuti di questa pubblicazione, Avviso Pubblico ha programmato dei momenti di confronto sul tema della regolamentazione del gioco d’azzardo: il 6 settembre a Cadoneghe (Padova) durante la seduta del consiglio comunale, il 2 ottobre a Russi (Ravenna) e il 7 ottobre a Perugia in occasione di UmbriaLibri 2018.