Raccontiamoci le mafie: il resoconto della settima giornata e l’evento di chiusura del 29 settembre

Evento di chiusura questo pomeriggio della V edizione di “Raccontiamoci le mafie”, la rassegna culturale organizzata dal Comune di Gazoldo degli Ippoliti (MN) in collaborazione con Avviso Pubblico, che ha preso avvio lo scorso 22 settembre.

La giornata di ieri, 28 settembre, si è aperta con l’incontro di Riccardo Guido, già Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia, con gli studenti dell’Istituto superiore “Falcone” di Gazoldo degli Ippoliti. Presentando il suo libro 2Salvo e le mafie”, dialogando con gli studenti dell’Istituto “Falcone” di Gazoldo degli Ippoliti, Riccardo Guido ha spiegato ai ragazzi come sono cambiati i mafiosi, e quali valori separano lo Stato dall’anti-Stato: diritti e doveri/favori e privilegi; dialogo/violenza; interesse generale/interesse particolare.

Nel pomeriggio il Colonnello Fabio Federici, già comandante provinciale dei carabinieri di Mantova, ha presentato in una sala gremita il suo libro “Il lato oscuro della mafia nigeriana in Italia”. “Si tratta di un fenomeno – ha dichiarato – di cui l’opinione pubblica ha poca consapevolezza perché si crede sia circoscritto alla sola comunità nigeriana. Non è così perché in realtà la mafia nigeriana sta iniziando a controllare il territorio anche in quartieri delle grandi città del Nord e ha già stretto accordi con Cosa Nostra per lo spaccio di stupefacenti.”

Edoardo Levantini, ricercatore, già Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia, ha messo in evidenza come la mafia nigeriana abbia “una struttura a tela di ragno che ricorda quella della ‘ndrangheta”. Luigi Gaetti si è soffermato sulla sua internazionalizzazione, avendo “diramazioni in tutta Europa. Servirebbe una collaborazione tra le varie intelligence”. Un tema emerso nei vari interventi è la violenza intrinseca che caratterizza la mafia nigeriana, soprattutto nei riti di affiliazione.

Nel corso dell’evento serale focus sul tema della corruzione, affrontato da due esperti di livello internazionale: il prof. Lucio Picci dell’Università di Bologna e il prof. Alberto Vannucci dell’Università di Pisa, autori del saggio “Lo zen e l’arte della lotta alla corruzione. Le dimensioni della corruzione, quanto ci costa e come combatterla sul serio”.

“La corruzione ci viene spesso presentata come un cancro che attacca un organismo sano – ha dichiarato Alberto Vannucci – Nel nostro Paese non è così: non intacca un organismo sano, ma è parte della governance”. Partendo da questa presa premessa i due studiosi hanno spiegato come l’approccio più efficiente non sia concentrarsi sul nucleo della corruzione in sé, limitandosi a inasprire le pene. “Dobbiamo invece, con il giusto distacco –  spiega il prof. Vannucci  –  ‘guardare di lato’, capire come cioè come si possa creare un tessuto sociale refrattario alla corruzione”. E ha citato alcuni ambiti in cui andrebbero investite risorse pubbliche per creare un presidio sociale contro la corruzione: il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione, la trasparenza, l’etica pubblica, l’educazione alla legalità.

“Dovremmo sviluppare un ambiente – ha precisato il Lucio Picci –  in cui segnalare i casi sospetti non rappresenti un’opera di eroismo. La legge è importante, ma non sufficiente. Perché la figura del whistleblower è ancora etichettata come spia”. E ha proseguito affermando che “nel libro, seguendo l’approccio Zen, sosteniamo che la corruzione verrà sconfitta quando assumere un comportamento onesto sarà più conveniente per il cittadino non tanto economicamente, quanto dal punto di vista del riconoscimento sociale”.

Oggi, 29 settembre, evento di chiusura di questa V edizione che si terrà alle ore 17:30 presso la Villa Comunale di Gazoldo degli Ippoliti. L’incontro dal titolo “Dalla memoria all’impegno: come sottrarre consenso sociale alle mafie” affronterà il tema messo al centro in questa settimana di Raccontiamoci le mafie: come evitare che le organizzazioni criminali, attraverso il welfare criminale, ottengano legittimazione a livello sociale.

Interverranno il Colonnello Piergiorgio Samaja, Capocentro della DIA di Milano e Giuseppe Antoci, Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto, già presidente del Parco dei Nebrodi e Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana per il suo impegno contro le mafie. Modererà l’incontro Pierpaolo Romani, Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico. L’incontro sarà l’occasione per la presentazione del libro “La mafia dei pascoli. La grande truffa all’Europa e l’attentato al Presidente del Parco dei Nebrodi”, di cui Giuseppe Antoci è co-autore.

Al termine dell’incontro sarà consegnata una copia della Costituzione della Repubblica Italiana ai diciottenni del 2019, residenti nel Comune di Gazoldo degli Ippoliti. L’evento si potrà seguire in diretta streaming sul canale Youtube della rassegna.

Guarda le foto della giornata

Leggi il resoconto della prima giornata – 22 settembre

Leggi il resoconto della seconda giornata – 23 settembre

Leggi il resoconto della terza giornata – 24 settembre

Leggi il resoconto della quarta giornata – 25 settembre

Leggi il resoconto della quinta giornata – 26 settembre

Leggi il resoconto della sesta giornata – 27 settembre

 

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