La V edizione di “Raccontiamoci le mafie”, la rassegna culturale organizzata dal Comune di Gazoldo degli Ippoliti (MN) in collaborazione con Avviso Pubblico, è entrata nel vivo proponendo ieri, lunedì 23 settembre, due incontri.
Nel dibattito del pomeriggio il ricercatore Gabriele Licciardi e il docente dell’Università di Palermo Antonino Blando hanno presentato il loro saggio I nemici della Repubblica. Mafia e terrorismo 1969 – 1993, (VillaggioMaori, Catania, 2019). Si sono in particolar modo soffermati sui punti di contatto fra i fenomeni criminali che hanno tentato di destabilizzare l’assetto democratico del nostro Paese.
L’incontro serale di lunedì 23 settembre è stato invece dedicato ai beni confiscati e restituiti alle comunità locali con la presentazione dell’inchiesta dalle MAFIE ai CITTADINI. La vita nuova dei beni confiscati alla criminalità (Edizioni San Paolo, 2019). “Ottocento realtà che nei più diversi settori utilizzano i beni confiscati per ridargli una vita è una storia straordinaria che abbiamo il dovere di raccontare, diffondere e far emergere. Questa è certamente una storia di Antimafia” ha dichiarato il co-autore Antonio Maria Mira, giornalista di Avvenire. In particolare tra le tante storie raccontate nel libro fatte di riscatto, giustizia e imprenditoria pulita ci ha tenuto a presentare quelle realtà in cui i beni confiscati si sono trasformati in luoghi di riscatto sociale, culturale, civile a beneficio dei soggetti più deboli. “Ridare vita ai beni confiscati vuol dire soprattutto – ha affermato – ridare vita a quelle persone come disabili, migranti e minori a rischio che in questi luoghi sottratti alle mafie trovano accoglienza e servizi che prima non avevano.” E ha concluso lanciando un appello “Se si è riusciti in luoghi simbolici come Corleone e Casal di Principe a ridare nuova vita ai beni confiscati allora anche gli altri amministratori locali sui cui territori si trovano beni confiscati hanno almeno il dovere di provarci.”
Proprio sulla gestione dei beni confiscati è intervenuto Roberto Bellasio, Sost. Commissario Coordinatore Polizia di Stato ANBSC che ha spiegato la nuova struttura organizzativa di cui si sta dotando in questi mesi l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. “Grazie all’incremento del personale dalle attuali 30 unità alle 300 previste contiamo di riuscire a superare le criticità nella fase dell’assegnazione dei beni che in questi anni si sono verificate legate soprattutto al riconoscimento dei crediti e all’occupazione.”
Più nel dettaglio è sceso Roberto Giarola, neo-dirigente ANBSC di Milano, che ha illustrato il nuovo modello di gestione per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata che si sta sperimentando in Lombardia. “Stiamo lavorando – ha dichiarato – a una banca dati dei beni destinabili in quanto vogliamo favorire già a monte la nascita di una progettualità congiunta tra amministrazioni locali e realtà del terzo settore affinché al momento della destinazione del bene sia già stato stabilito il suo riutilizzo a fini sociali. Altrimenti succede come in provincia di Milano dove attualmente un quarto dei beni destinati non ha ancora operativo il progetto di gestione.” Nel suo intervento il Dott. Giarola ci ha tenuto a precisare come “la Lombardia sia la quarta regione in Italia per numero di immobili che l’ANBSC ha in gestione oggi dopo Sicilia, Campania e Calabria.”
La rassegna continua questa sera, martedì 24 settembre, alle ore 21:00 presso la Villa Comunale, Gazoldo degli Ippoliti con la presentazione del libro I MILLE GIORNI DI AEMILIA. Il più grande processo al Nord contro la ‘ndrangheta (Aliberti, 2019). L’autore Tiziano Soresina, giornalista della Gazzetta di Reggio, insieme alla collega Rossella Canadè della Gazzetta di Mantova, ci proporranno un focus sulle propaggini dell’inchiesta Aemilia nel territorio mantovano. Modera il Direttore della Gazzetta di Mantova Paolo Boldrini.
Domani, mercoledì 25 settembre, la rassegna dedica un focus alla filiera del caporalato approfondendo un tema già affrontato lo scorso anno, ma che mese dopo mese diventa sempre più un’emergenza sociale come dimostrano gli interventi delle forze dell’ordine anche nelle campagne mantovane. All’incontro delle ore 21:00 presso la Villa Comunale, Gazoldo degli Ippoliti dal titolo “Mafie e caporalato nell’Italia del XXI secolo” interverrà Fabio Ciconte, direttore dell’associazione ambientalista Terra! Onlus e portavoce della campagna FilieraSporca contro lo sfruttamento del lavoro in agricoltura. Per l’occasione presenterà la recentissima pubblicazione di cui è co-autore “Il grande carrello. Chi decide cosa mangiamo.” (Laterza, 2019), in cui disvela i segreti che si nascondono dietro gli scaffali dei supermercati: dai rapporti con i fornitori ai contratti con i lavoratori, dai reali costi delle offerte ai segreti del marketing della grande distribuzione. Dialogherà con lui il sociologo Marco Omizzolo, ricercatore dell’Eurispes grande esperto dei fenomeni di mafia e criminalità nel settore dell’agricoltura. Modera: Lorenzo Frigerio, giornalista e coordinatore di Libera Informazione.