Il 15 luglio 2014 è stato firmato un protocollo d’intesa tra l’Autorità nazionale anticorruzione e il Ministero dell’Interno, intitolato Prime Linee Guida per l’avvio di un circuito stabile e collaborativo tra ANAC, Prefetture-UTG e Enti Locali per la prevenzione dei fenomeni di corruzione e l’attuazione della trasparenza amministrativa.
Le linee guida sono pensate per indirizzare l’azione dei prefetti a supporto dell’Anac e degli enti locali sul versante dei piani anticorruzione e della trasparenza, e per una prima applicazione delle disposizioni contenute nel decreto legge n.90/2014 anche con riguardo ai protocolli di legalità in materia di appalti.
Il Protocollo prevede che entro 15 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle Linee guida, i prefetti inviino per via telematica agli enti locali uno specifico questionario che mira a raccogliere informazioni utili, con particolare riferimento alle difficoltà incontrate nella predisposizione dei Piani triennali per la prevenzione della corruzione e dei Programmi triennali per la trasparenza e l’integrità. Gli enti locali avranno 45 giorni di tempo per compilare il questionario.
Nella difficile lotta alla corruzione in Italia, ha detto Raffaele Cantone, si è ormai avviata una «rivoluzione copernicana con l’ampliamento della normativa antimafia e saranno i prefetti e le prefetture il terminale territoriale delle politiche che si fanno a livello nazionale sul tema». Le linee guida, ha concluso il presidente dell’Anac, prevedono una grande innovazione, «quella di applicare la risoluzione dei contratti anche in presenza di fatti corruttivi e concussivi e non più solo di accertate azioni estorsive. Le stazioni appaltanti – ha specificato Cantone – di fronte all’emersione di fatti corruttivi dovranno procedere alla risoluzione dei contratti».
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