È ufficialmente iniziato il progetto OFFICINA DELLA LEGALITÀ. Con il convegno tenutosi mercoledì 23 ottobre al Centro Culturale Altinate/San Gaetano, dal titolo La presenza della criminalità organizzata in provincia di Padova. Focus sul mondo degli enti locali e dell’economia, il Comune di Padova ed Avviso Pubblico hanno dato il via al progetto di formazione in materia di anticorruzione, di promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile.
“Officina della legalità è un progetto promosso dal Comune di Padova in collaborazione con Avviso Pubblico il cui fine è quello di fornire conoscenze ed esperienze che aumentino la consapevolezza della conoscenza del fenomeno mafioso e facciano capire che come amministratori, amministratrici, cittadine e cittadini, si possono fare delle cose importanti per prevenire oltre che per contrastare questi fenomeni – ha dichiarato Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico -. Il progetto prevede incontri con le scuole e con la cittadinanza, 13 laboratori formativi per i dipendenti del Comune di Padova ma anche per altri enti che stanno sul territorio Provinciale. Presenteremo libri, spettacoli di impegno civile e quindi utilizzeremo diversi strumenti e diversi linguaggi per raggiungere una platea quanto più vasta possibile”.
“Un progetto come questo è fondamentale – ha dichiarato l’assessore alla Legalità del Comune di Padova Diego Bonavina -. Lo facciamo all’interno di un percorso abbastanza lungo rivolto a tutti i cittadini ed alle scuole. Il minimo comune denominatore è quello di far aumentare la conoscenza del fenomeno. Ci piace aver chiamato questo percorso Officina della legalità perché all’interno di un’officina si riparano delle cose e normalmente escono delle cose fatte meglio, delle cose migliori. Noi vogliamo che ci sia un futuro migliore per la nostra comunità”.
Dopo i saluti istituzionali dell’assessore alla legalità Diego Bonavina ci sono stati i contributi del Prefetto di Padova, Giuseppe Forlenza, del Prorettore dell’Università di Padova Prof. Antonio Parbonetti e del Capo Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Padova Cosimo Mancini.
“La provincia di Padova si colloca tra le prime delle province del Veneto per numero di aziende anche per fatturato e questo rappresenta un fattore estremamente attrattivo per la criminalità organizzata – ha dichiarato il Prefetto di Padova Giuseppe Forlenza -. È stato molto importante un evento come quello di oggi, con un confronto su un tema attuale e cruciale perché legato anche all’arrivo di tanti finanziamenti legati al PNRR. La Prefettura è in prima linea attraverso i protocolli e attraverso i gruppi interforze Antimafia per contrastare in maniera efficace e coordinata questo tipo di rischio di infiltrazione. Sono stati introdotti alcuni istituti che tengono proprio a salvaguardare il circuito legale dell’azienda sia attraverso il contraddittorio, e quindi una fase nella quale l’azienda è sotto osservazione, sia attraverso la collaborazione preventiva, che un meccanismo che consente all’azienda di continuare ad operare sia pure sotto il controllo della autorità di governo”.
“In tutto il Nord Italia, in Veneto in particolare insieme alla Lombardia e all’Emilia Romagna e anche nelle città in provincia di Padova, ci sono aziende legate alle mafie e queste aziende legate alle mafie hanno un impatto devastante sul tessuto economico sul tessuto imprenditoriale, ma avranno un impatto sempre maggiore anche sulla dimensione della nostra economia e sulla democrazia – ha aggiunto il Prorettore dell’Università di Padova Prof. Antonio Parbonetti -. Le mafie hanno necessità di riciclare denaro, di arricchirsi e le aziende da questo punto di vista sono strumenti fenomenali. Ma hanno anche l’obiettivo di conquistare potere, e il potere che loro conquistano è una conquista del potere che fa un danno enorme alla nostra democrazia e quindi alle nostre vite”.
“Il quadro oggi è diverso – ha continuato il Capo Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Padova Cosimo Mancini -. La presenza della criminalità organizzata in Veneto è un dato di fatto e sappiamo che si manifesta soprattutto nell’area economica. La Regione però non è in mano alle mafie, l’attività amministrativa funziona ma trattandosi di una zona ricca, le mafie ci sono quindi bisogna saperlo e provare a salvaguardarsi perchè oggi la presenza mafiosa non è più un fenomeno solo calabrese, siciliano, napoletano, ma è nazionale e questo deve essere chiaro a tutti”.
“Dal rapporto annuale Amministratori Sotto Tiro di Avviso Pubblico, emerge infine – ha concluso il Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, Pierpaolo Romani – che il Veneto è spesso protagonista di episodi di intimidazioni contro sindaci, assessori e dipendenti della Pubblica amministrazione. Soprattutto la provincia di Padova, che con 53 atti di intimidazione dal 2011 al 2023 – sono stati 207 in tutto il Veneto nello stesso periodo – risulta la più colpita della regione che occupa il settimo posto in Italia sul fenomeno degli amministratori sotto tiro ed è al secondo fra le regioni del Nord. Nel solo 2024 (dati aggiornati al 30 settembre), sono stati censiti altri 20 casi: Abano Terme, Cadoneghe, Vigonza, Limena, Fontaniva”.