E’ stata presentata ieri nella Sala Koch di Palazzo Madama la Relazione conclusiva della Commissione parlamentare antimafia, presieduta dall’On. Rosy Bindi. Una fotografia della situazione delle mafie in Italia e un resoconto del lavoro svolto in questi cinque anni.
Sono state svolte 245 sedute in sede (il picco massimo era stato di 122 nella scorsa legislatura), 130 riunioni dei comitati di lavoro, per un totale di 315 audizioni e 104 missioni in Italia e all’estero.
La Commissione si è recata in tutte le regioni italiane e presso tutte le province di Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, le quattro regioni di tradizionale insediamento mafioso. Sono state approvate 17 relazioni dalle quali sono state tratte due proposte di legge – la riforma organica del codice antimafia (legge 161/2017) e la riforma del sistema di protezione dei testimoni di giustizia (legge 6/2018) – approvate definitivamente dalle due Camere ed entrate in vigore.
Tutte le relazioni della Commissione sono state approvate con il voto unanime di tutti i gruppi parlamentari e, quando si sono manifestati, i pochi distinguo non hanno mai compromesso la sostanziale convergenza sull’impianto delle analisi e delle proposte. Questo metodo di lavoro è stato ispirato alla massima condivisione, pur nella diversità delle posizioni e degli orientamenti presenti in Parlamento, e alla volontà di tenere la Commissione il più possibile lontana da un’immagine conflittuale della politica nella lotta alle mafie.
All’evento hanno partecipato il ministro dell’Interno Marco Minniti, il presidente del Senato, Piero Grasso, e il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho, e il Presidente dell’associazione Libera, don Luigi Ciotti.
Nei prossimi giorni, l’Osservatorio parlamentare di Avviso Pubblico curerà un’apposita scheda di sintesi sul documento che sarà pubblicata sul sito.