“Percorsi di formazione contro mafia e corruzione”: concluso a Milano il progetto formativo promosso da Regione Lombardia e Avviso Pubblico

Si è concluso questo pomeriggio a Milano con il 21esimo ed ultimo evento formativo, tenutosi presso l’Aula Consiliare di Palazzo Pirelli, il progetto Percorsi di formazione e conoscenza contro mafia e corruzione, voluto dalla Regione Lombardia e organizzato da Avviso Pubblico.

I 21 eventi formativi hanno coinvolto 11 province della regione, mirando a sviluppare iniziative di conoscenza, formazione e scambio di buone prassi amministrative, volte a far maturare sensibilità rispetto alla prevenzione e al contrasto alle mafie e alla corruzione e di ogni altro reato connesso alle attività illecite e criminose.

In ciascuna tappa provinciale è stato trattato un tema diverso: trasparenza e corruzione, gioco d’azzardo, beni confiscati, appalti pubblici, presenze mafiose al Nord Italia, infiltrazioni nella sanità, ecomafie, interessi nel welfare locale, sicurezza urbana, riciclaggio ed evasione fiscale.

Due gli eventi formativi organizzati in ogni ambito provinciale – uno serale di carattere generale, e l’altro mattutino dai contenuti specialistici – che hanno visto la partecipazione di amministratori locali, funzionari e dipendenti degli Enti locali, giornalisti, rappresentanti delle associazioni locali e “comuni” cittadini.

A Milano, tappa conclusiva del percorso, si è discusso di “Territori, pubblica amministrazione e comunità economica di fronte a mafie e corruzione”, presentando l’evoluzione dei fenomeni corruttivi e mafiosi, identificandone differenze e punti di intersezione, allo scopo di approfondire il loro impatto sulle dinamiche socio-economiche del nostro Paese, con particolare attenzione al territorio lombardo.

L’incontro è stato moderato da Francesco Vignola, Responsabile Dipartimento Formazione di Avviso Pubblico. La giornata formativa era accreditata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.

La giornata formativa è stata aperta da alcuni brevi interventi e saluti istituzionali, volti a condividere alcune riflessioni sul progetto di formazione, da parte di Monica Forte, Presidente della Commissione Speciale Antimafia di Regione Lombardia, Gianantonio Girelli, referente di Avviso Pubblico in Lombardia, Alessandro Galimberti, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia e Roberto Montà, Presidente di Avviso Pubblico. Ha chiuso i lavori Riccardo De Corato, Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia.

“Siamo ormai alla quarta generazione di mafiosi presenti sul territorio lombardo. Qui la criminalità organizzata ha subito un’evoluzione e per contrastarla adeguatamente è necessario comprendere che, per prosperare, ha bisogno di stringere rapporti e legami con diversi attori sociali – ha spiegato  Piergiorgio Samaja, Capocentro operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Milano – Due strumenti si stanno dimostrando efficaci in tema di prevenzione alle infiltrazioni mafiose: le interdittive antimafia (la Lombardia è la prima regione per numero di interdittive emesse al Centro-Nord) e le misure di prevenzione patrimoniale”.

“Oggi la corruzione in Italia è un sistema basso rischio ed elevato profitto: a volte i magistrati non possono perseguire il fenomeno perché, in certi casi, si può parlare di corruzione legalizzata, basti pensare al tema del gioco d’azzardo – ha specificato Alberto Vannucci, Direttore del Master in Analisi, prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata dell’Università di Pisa – Affinché le reti corruttive prosperino è necessario che all’interno di questi sistemi qualcuno sostenga il ruolo di garante. E in questo i mafiosi si pongono come degli ottimi interlocutori”.

“Fare formazione sulla colonizzazione mafiosa significa imparare a capire come ragionano le organizzazioni criminali –  ha sottolineato  Nando dalla Chiesa, Direttore dell’Osservatorio sulla Criminalità organizzata dell’Università degli Studi di Milano – Oggi il metodo mafioso deve affrontare cambiamenti di contesto, ma continua ad essere quello che è: una forma di esercizio di potere che si basa sulla terra (i piani regolatori, le opere pubbliche, la gestione dei rifiuti, in una parola il controllo del territorio) e sul fuoco (l’esercizio della violenza). Oggi la ‘ndrangheta non è un fenomeno criminale, ma un movimento sociale di conquista. È come un fiume, va ovunque. E non si ferma mai”.

Per ulteriori informazioni: tutor@avvisopubblico.it

IL MATERIALE DEL PERCORSO FORMATIVO – le Slide dei relatori e la Documentazione predisposta dall’Osservatorio Parlamentare di Avviso Pubblico per ciascuna tappa provinciale  –  LE FOTO delle giornate formative e LE INTERVISTE ai relatori sono disponibili sul sito di Avviso Pubblico cliccando qui

I RESOCONTI DEGLI EVENTI FORMATIVI:

Condividi