Narrare le mafie 2019: dall’8 ottobre al 12 dicembre a Bologna, un ciclo di incontri sulla legalità promossi dal Comune, Avviso Pubblico e Cineteca Bologna

Puntare i riflettori sul fenomeno della criminalità organizzata in Emilia-Romagna e a Bologna, grazie a un percorso di formazione e confronto tra generazioni e diverse professionalità che sul territorio fanno impresa e alimentano un’economia sana.

Con questi presupposti parte l’edizione 2019 di “Narrare le mafie. Sguardi sul contemporaneo tra azioni di contrasto e valorizzazione della cultura della legalità”, un progetto del Comune di Bologna, realizzato nell’ambito di un Accordo di programma con la Regione Emilia-Romagna sostenuto dalla Legge regionale n. 18/2016, in collaborazione con Avviso Pubblico e la Fondazione Cineteca di Bologna.

Narrare le mafie è articolato in due azioni formative fondamentali.

INCONTRI DI FORMAZIONE

In seno all’Osservatorio permanente per la legalità e il contrasto alla criminalità organizzata del Comune di Bologna nato lo scorso anno, dall’8 ottobre al 12 dicembre si organizzeranno sette incontri di formazione per professionisti, amministratori, docenti e insegnanti, aperti a tutta la cittadinanza. I temi scelti per quest’anno spaziano dal caporalato alla corruzione nella Pubblica amministrazione, dalle ecomafie al rapporto tra mafia, giovani e musica trap.

Tra gli ospiti dei seminari di formazione spiccano i nomi di Marco Omizzolo, ricercatore Eurispes, Monica Zapelli, sceneggiatrice del film “I cento passi” e Leonardo Palmisano, sociologo e scrittore, autore di “Mafia Caporale”.

L’Ordine degli Ingegneri ha concesso il proprio patrocino e l’Ordine degli Agronomi, dei Giornalisti e dei Commercialisti ha riconosciuto i crediti formativi per le singole giornate. È in corso la procedura di accreditamento degli eventi anche con l’Ordine forense di Bologna.

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EDUCALÈ

La seconda azione è quella che riguarda le scuole e i centri di aggregazione giovanile con il progetto Educalè, arrivato alla sua terza edizione, che nei due anni precedenti ha coinvolto più di 1.600 adolescenti in 200 classi di 50 istituti scolastici bolognesi. Con il progetto l’Amministrazione comunale vuole promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza attiva e responsabile, sensibilizzando i giovani ai temi della criminalità organizzata e mafiosa.

In questi giorni si stanno selezionando le proposte progettuali presentate dai soggetti del Terzo settore per l’edizione 2019.

Anche quest’anno il percorso formativo sarà articolato in diversi moduli, toccando argomenti fondamentali come la Costituzione quale strumento primario di rispetto delle regole della convivenza democratica e del principio di legalità, l’approfondimento della conoscenza delle mafie italiane e straniere e il ruolo della criminalità mafiosa nei grandi settori di impresa, con un focus sul riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata come buona prassi di riscatto sociale.

Evento conclusivo dell’edizione 2019 di Narrare le mafie sarà il 9 dicembre al teatro Duse con lo spettacolo gratuito aperto alla cittadinanza “LEI”, prodotto da Caracò teatro, Luce narrante, con la regia di Alessandro Gallo, in collaborazione con Casa delle donne per non subire violenza – progetto Oltre la strada.

Lo spettacolo approfondisce il fenomeno della tratta delle donne a opera della mafia nigeriana raccontando la storia violenta e a tratti marginale di “LEI”, simbolo del legame perverso e disumano tra caporalato e sfruttamento della prostituzione. Un viaggio attraverso la no-fiction che trae spunto da storie di ordinaria violenza, tra schiavitù nei campi, viaggi accartocciati con altri corpi, la ribellione allo sfruttamento e gli inganni che sono costrette a vivere e a subire le donne vittime della tratta.

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