Insulti, intimidazioni, minacce di morte contro il sindaco di Milano Giuseppe Sala sono comparsi ieri, mercoledì 27 ottobre, su un gruppo di Telegram, denominato “Basta dittatura!-proteste”, nel quale sono iscritti oltre otto mila tra No Vax e No Green Pass. Ora gli investigatori della Digos e della Polizia postale, coordinati dal capo del pool antiterrorismo milanese, il pm Alberto Nobili, stanno indagando sui messaggi di minacce più violenti che pare siano arrivati da oltre quaranta persone.
“Gli insulti e le minacce subite dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sono gravissime” ha dichiarato il Sindaco di Trezzano sul Naviglio (Mi), Fabio Bottero, Coordinatore regionale di Avviso Pubblico. “In questi mesi di forte tensione sociale, alimentata dalle restrizioni per proteggere i cittadini dalla diffusione del Covid-19, gli amministratori locali si trovano a dover gestire una situazione molto difficile. Un clima incandescente, che spesso si trasforma in odio riversato sui decisori pubblici, che in più di un’occasione viene alimentato sui social network finendo per impattare nella vita reale”.
“Numerose sono le minacce, gli insulti e financo le aggressioni contro amministratori locali, personale della Pubblica Amministrazione e della Polizia locale che come Avviso Pubblico registriamo settimanalmente nel nostro monitoraggio che ogni anno si traduce nella pubblicazione del Rapporto Amministratori sotto tiro – ha continuato il sindaco Bottero – Una situazione molto grave di cui parleremo anche il prossimo 4 novembre, alle ore 12, in un incontro online con il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, in occasione della presentazione del X Rapporto di Avviso Pubblico”.
Avviso Pubblico nel denunciare questi vili episodi ed esprimere la propria solidarietà e vicinanza al Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, chiede alle Istituzioni di non lasciare soli gli amministratori sotto tiro affinché mai venga meno la possibilità per un amministratore di esercitare il proprio mandato senza indebite pressioni, in un ambito di sana democrazia.