Ci sarà un flash mob prima del nuovo appuntamento della rassegna “Buccinasco contro le mafie“, organizzato per sviluppare una riflessione sulla capacità della criminalità organizzata di creare consenso sociale e occupare posti di rilievo nelle istituzioni. I sindaci si riuniranno il 28 ottobre intorno alle 20.30 davanti all’ingresso dell’evento, in via Aldo Moro 7 a Buccinasco, e indosseranno la fascia tricolore. Dopo alcuni minuti di silenzio, si alterneranno alcuni interventi prima di entrare tutti insieme nella sala per l’incontro.
All’iniziativa ha aderito tutta la rete di Avviso Pubblico.
A seguire, alle ore 21,00 presso la Cascina Robbiolo, a pochi passi dal centro cittadino, si svolgerà l’incontro già previsto in calendario, dal titolo “Come vota la ‘ndrangheta? – Il rapporto tra mafia-politica e la costruzione del consenso sociale” . Ad organizzarlo l’assessorato alla Cultura antimafia del Comune di Buccinasco insieme alla Carovana Antimafia dell’Ovest Milano.
Un nuovo appuntamento della rassegna “Buccinasco contro le mafie” per sviluppare una riflessione sulla capacità della criminalità organizzata di creare consenso sociale e occupare posti di rilievo nelle istituzioni.
All’incontro, moderato dal giornalista Alessandro Boldrini, che è anche attivista della Carovana Antimafia, saranno presenti:
- Alberto Nobili, già procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Milano;
- Nadia Rosa, sindaca di Lonate Pozzolo (Va);
- Rosa Palone, assessora alla Cultura antimafia del Comune di Buccinasco.
«Vogliamo accendere i fari sulla capacità delle mafie di creare consenso sociale all’interno delle città – ricorda l’assessora Rosa Palone – e, spesso, anche all’insaputa della cittadinanza. Questo permette alle mafie di insinuarsi nella vita pubblica, nella politica, all’interno delle istituzioni. Un pericolo sempre presente in un territorio come il nostro: proprio per questo dobbiamo tenere alta la guardia».
«Il rapporto fra mafia e politica non è mai stato così stretto – le fa eco Piero Sebri, presidente della Carovana Antimafia – altrimenti sarebbe impossibile spiegare come le organizzazioni criminali, in particolare la ‘ndrangheta, siano riuscite a diffondersi e a colonizzare il nostro territorio con estrema facilità». A dirlo, ricorda Serbi, è anche l’ultima relazione della Direzione investigativa antimafia (Dia) e le tante inchieste che hanno riguardato l’hinterland milanese in questi anni. «In questi giorni – conclude – milioni di cittadini italiani si sono recati alle urne per le elezioni, ma in campagna elettorale e nei programmi dei candidati le parole “mafia” e “legalità” si sono eclissate. Forse è giunto il momento che ne se parli. Prima che sia troppo tardi».