Avviso Pubblico a Contromafiecorruzione: le foto e il resoconto della tre giorni

Si è svolta dal 2 al 4 febbraio la quarta edizione di “Contromafie”, organizzata a Roma da Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie: tre giorni di analisi, confronto e proposte per rinnovare su più livelli – sociale, culturale, economico – la sfida alle organizzazioni criminali.

Avviso Pubblico è stata tra i protagonisti della tre giorni, non solo mediante la presenza costante dello staff alle sessioni plenarie e ai seminari, ma portando alla conoscenza dei presenti le esperienze sui territori degli amministratori locali, dei membri dell’Ufficio di Presidenza e dei Coordinamenti territoriali.

Giulio Marotta, responsabile dell’Osservatorio Parlamentare di Avviso Pubblico, ha presentato l’aggiornamento del dossier “Prevenire e contrastare mafie e corruzione – Cosa ha fatto il Parlamento nella XVII legislatura?”, un Rapporto sui provvedimenti adottati nel corso della legislatura appena conclusa in materia di contrasto della criminalità organizzata e di trasparenza della pubblica amministrazione.

Pierpaolo Romani, Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, ha presentato presso la sede della FNSI, il Rapporto “Amministratori sotto tiro” sulle minacce e intimidazioni rivolte agli amministratori locali.

Massimo Mezzetti, Vicepresidente di Avviso Pubblico e Assessore alla Legalità della Regione Emilia-Romagna, ha illustrato i contenuti del “Testo Unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabile” adottato nel 2016 dalla Regione.

 

Antonella Micele, Vicesindaco di Casalecchio di Reno e Coordinatrice per l’Emilia-Romagna di Avviso Pubblico, e Nicola Leoni, Sindaco di Gazoldo degli Ippoliti (Mn) e Vicepresidente di Avviso Pubblico, hanno raccontato le esperienze di “Politicamente scorretto” e “Raccontiamoci le mafie”, rassegne culturali organizzate sui territori per formare e informare la cittadinanza sui pericoli e i danni inferti dalla penetrazione mafiosa.

Angela Gregorini, Vicesindaco del Comune di Pavia e Referente di Avviso Pubblico sul tema del gioco d’azzardo ha illustrato la buona prassi del Comune di Pavia, una città finita nel 2013 addirittura sulla copertina del New York Times come “capitale mondiale dell’azzardo” e diventata nel frattempo un modello di prevenzione e contrasto.

Nel corso dei tre giorni sono intervenuti tra gli altri il Procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho, la Presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, i Presidenti onorari di Libera Giancarlo Caselli e Nando Dalla Chiesa, il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, la Sindaca di Roma Virginia Raggi, il segretario generale della CEI, monsignor Nunzio Galatino.

Ad aprire e chiudere i lavori è stato Don Luigi Ciotti, fondatore e Presidente di Libera: “Dobbiamo riconoscere e valorizzare quanto di positivo è stato fatto. Restano zone d’ombra, nodi, contraddizioni. Ma bisogna riconoscere che in 23 anni sono stati fatti degli sforzi, passi avanti nella lotta alle mafie e alla corruzione. Abbiamo una conoscenza delle mafie più diffusa, una consapevolezza maggiore dei danni che producono, del peso che hanno sulle nostre vite. Abbiamo esperienze di cui dobbiamo gioire, rinforzi di quel “noi” che produce cambiamento. La lotta alle mafie e alla corruzione necessita di due cose, che non mancano, ma che vanno rafforzate, potenziate. La prima è la simultaneità degli interventi. La lotta alle mafie non ammette compartimenti stagni perché le mafie e la corruzione sono un male non solo criminale, ma culturale, sociale, politico, economico. La seconda cosa che manca – ed è un deficit ancora più grave – sono le politiche sociali. Per sconfiggere le mafie occorre costruire una società dei diritti, del lavoro, della giustizia. Occorrono impegno e cura per il bene comune per liberare il paese dalle mafie, dalla corruzione, dalle ingiustizie. Ecco il sogno collettivo che ci fa essere di nuovo qui. Nella disponibilità di metterci in gioco con rinnovata forza e entusiasmo, dopo 23 anni. E nella coscienza che Libera sarà sempre mezzo, non fine. Il fine si chiama libertà e dignità delle persone”.

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