VITTIME INNOCENTI DI CRIMINALITÀ: RAFFAELE SARDO RACCONTA “CUORI SPENTI” SU #CONTAGIAMOCIDICULTURA

Stavolta #CONTAGIAMOCIDICULTURA entra nella vita delle vittime innocenti della criminalità, mafiosa o comune, attraverso il racconto dei loro familiari che portano il peso di una memoria dolorosa, destinata a non finire mai. Ecco la nuova puntata della rubrica di Avviso Pubblico nata per conoscere, analizzare e approfondire il sottobosco criminale, per prevenire e contrastare le infiltrazioni mafiose e i fenomeni corruttivi, per tentare di impedire che mafiosi e corrotti possano ancora continuare a danneggiarci.

In questa nuova puntata presentiamo Cuori spenti. Storie di vittime innocenti (Guida editori, 2022) di Raffaele Sardo, giornalista e scrittore che collabora con Repubblica ed è autore di diversi libri sulla criminalità, tra cui La Bestia. Camorra. Storie di delitti, vittime e complici (Melampo, 2008); Come nuvole nere. Vittime innocenti (Melampo, 2013); Don Peppe Diana. Un martire in terra di camorra (Di Girolamo, 2015); La sedia vuota (Edizioni Iod, 2018); Giancarlo Siani, il ragazzo che amava la vita (Iod, 2018).

Raffaele Sardo si definisce un “dissotterra storie”, ovvero colui che va scavando vicende dimenticate e che però appartengono alla memoria di un territorio, questa volta campano, in cui queste persone hanno lasciato una traccia indelebile. Cuori spenti è il quarto volume di una serie dedicata appunto alla memoria delle vittime innocenti di criminalità, che l’autore ha curato per la Fondazione Polis della Regione Campania.

Il libro raccoglie quindici storie di persone comuni, uccise per mano di killer mafiosi o criminali comuni, che tracciano un percorso temporale che va dal 1978 al 1994. «Tra le storie raccontate dai familiari – spiega Raffaele Sardo -, oltre a quelle di don Giuseppe Diana, c’è anche la strage di Ponticelli, dove l’11 novembre 1989 furono uccisi Gaetano di Nocera, Gaetano De Cicco, Domenico Guarracino e Salvatore Benaglia. E poi ancora la storia di Maurizio Estate, di Ciro Esposito, quella di Jerry Masslo, Pasquale Feliciello, Giuseppe Piccolo, Egidio Campaniello, Luigi Sapio, Antonio di Bona, Nicola Palumbo e Gennaro Falco».

La prospettiva del racconto è quella dei familiari delle vittime. Attraverso la loro testimonianza vengono ricostruite le vite spezzate dei loro cari. Ma come in un tragico gioco di specchi, queste storie raccontano anche il dolore infinito e incolmabile di chi è rimasto, che ancora oggi, dopo molti anni, cerca una giustizia inarrivabile. Una ricerca che si trasforma in condanna per gli stessi familiari, spiega ancora l’autore, «condanna che nessun giudice ha mai comminato, ma che loro si porteranno dietro fino a quando chiuderanno gli occhi. È un fine pena mai». La loro è una memoria importante, da restituire fuori dal privato, con la forza del ricordo collettivo, con l’auspicio che non accada ad altri.

*il ritratto di Raffaele Sardo in copertina è di Nicolina Leone

i familiari delle vittime alla presentazione di “cuori spenti” a napoli
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