«Per la mafia – in questo caso per la Sacra Corona Unita – la cultura e il consenso popolare sono fondamentali. E lo dimostra l’ennesimo fatto di cronaca di questi giorni che evidenzia come i boss provino a screditare le forze dell’ordine per indurre la gente a fidarsi più dei malavitosi che degli uomini onesti». Commenta così il Vicepresidente di Avviso Pubblico, Michele Abbaticchio, il tentativo di un esponente della Sacra Corona Unita di San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi, di delegittimare il comandante dei Carabinieri della stazione locale.
Le forze dell’ordine hanno recentemente smascherato un piano criminoso orchestrato dal boss locale, che nonostante fosse incarcerato, continuava a impartire ordini per mantenere il controllo del territorio in città, attraverso comunicazioni clandestine, dimostrando ancora una volta l’insidiosità e la pervasività delle organizzazioni mafiose. Tuttavia, non meno preoccupante è il tentativo di diffamare il comandante dei carabinieri, un atto volto a minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e ad indebolire il fronte della legalità.
«Il caso di San Pietro Vernotico andrebbe studiato nelle scuole per far capire che l’arma della diffamazione è stata e continuerà ad essere uno degli strumenti principali in mano alle cosche mafiose per indebolire la credibilità delle istituzioni», aggiunge Abbaticchio.
«Più la cittadinanza è consapevole, più la criminalità organizzata limiterà il suo potere – gli fa eco Anna Maria Scalera, consigliera comunale a Mesagne e coordinatrice di Avviso Pubblico per la provincia di Brindisi –. È importante costruire un’alleanza forte fra le istituzioni, le Forze dell’ordine, le organizzazioni sociali, religiose e i cittadini. Ma è soprattutto fondamentale far crescere una cultura della legalità fra le giovani generazioni, che prenderanno in mano il testimone della responsabilità collettiva».
«La nostra solidarietà e vicinanza va al comandante dei carabinieri e a tutti gli uomini e le donne impegnati nella lotta contro la mafia – aggiunge il Coordinatore regionale di Avviso Pubblico, Pierpaolo d’Arienzo, sindaco di Monte Sant’Angelo –. Non possiamo permettere che questi gesti di intimidazione e discredito abbiano successo. Le istituzioni e i cittadini devono rimanere uniti e compatti nel difendere la legalità e i valori democratici. La nostra associazione invita a sostenere chi opera in prima linea contro le mafie e corruzione e a non cedere a nessuna forma di minaccia e intimidazione. Solo con l’impegno collettivo e la collaborazione tra istituzioni e società civile possiamo vincere questa battaglia e garantire un futuro di legalità e giustizia per tutti».