RACCONTIAMOCI LE MAFIE: IL RESOCONTO DELLA SESTA GIORNATA E GLI EVENTI DEL 29 SETTEMBRE

Si è tenuta il 28 settembre la sesta giornata di Raccontiamoci le mafie, la rassegna organizzata per il quarto anno dal Comune di Gazoldo degli Ippoliti (Mn) in collaborazione con Avviso Pubblico.

Nel corso della mattina Claudio Forleo, giornalista e Giulia Migneco, responsabile dell’Ufficio Stampa e Comunicazione di Avviso Pubblico, co-autori di Lose For Life – Come salvare un paese in overdose da gioco d’azzardo, hanno discusso di gioco d’azzardo patologico e infiltrazioni mafiose con 70 studenti delle classi IV del Liceo Scientifico “Belfiore” di Mantova.

Nel pomeriggio, presso la Camera di Commercio di Mantova, si è tenuto l’incontro Le mafie nel mantovano: conseguenze sull’economia locale, organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia e valido per la formazione continua della categoria.

“È evidente che in quei settori in cui c’è business, la ‘ndrangheta abbia la capacità di prosperare – ha evidenziato Luigi Gaetti, sottosegretario al Ministero dell’Interno – La società mantovana continua ad avere difficoltà a percepire come si muovono le mafie, così come le professioni. Soprattutto queste ultime non sono lungimiranti, non capiscono che a lungo andare .il rapporto con un mafioso è un rapporto in perdita”.

“In un periodo di crisi la ‘ndrangheta si presenta come l’unica capace di aiutare le aziende in crisi, tramite un accesso al credito facilitato – ha spiegato Manuela Fasolato, procuratore capo di Mantova – Questo diventa un abbraccio mortale, dal quale l’imprenditore non si libererà più. La ‘ndrangheta è il banco che vince, sempre. L’imprenditore perderà la sua attività, pezzo per pezzo”.

A seguire Antonio Parbonetti, docente dell’Università di Padova ha presentato i risultati di una ricerca sugli effetti economici della presenza di imprese mafiose nei mercati non criminali del Centro-Nord Italia “I risultati hanno evidenziato come le aziende criminali siano in media più grandi, più indebitate e meno liquide di quelle non criminali. L’analisi condotta rappresenta un primo tentativo di offrire un quadro organico delle caratteristiche economiche delle aziende criminali”.

“L’interdittiva antimafia è uno strumento importantissimo di contrasto della criminalità organizzata – ha sostenuto Giulio Marotta, responsabile dell’Osservatorio Parlamentare di Avviso Pubblico – Utilizzabile non solo in caso di appalti ma anche per la concessione da parte degli Enti locali di licenze e autorizzazioni per lo svolgimento di attività economiche. Sono stati individuati negli anni degli indicatori utili a smascherare le aziende, legate alle mafie, che cercano sempre più di mimetizzarsi per sfuggire ai controlli”.

“Sembra assurdo dover specificare ancora oggi che in Lombardia non parliamo più di infiltrazione, ma siamo ben oltre – ha sottolineato Nando Dalla Chiesa, docente dell’Università di Milano – La ‘ndrangheta cambia modo di agire secondo le province in cui si infiltra, è in continuo movimento, in cerca di potere. Un movimento di conquista che punta sulle nostre debolezze. Una continua conquista dal basso, con un utilizzo modesto della violenza, a bassa intensità, per non destare troppo clamore”.

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In serata, alla Villa Comunale di Gazoldo degli Ippoliti si è tenuto l’incontro Mafie al Nord: RACCONTIAMOCI LE MAFIE: IL RESOCONTO DELLA QUINTA GIORNATA E GLI EVENTI DEL 28 SETTEMBREinfiltrazione o radicamento? con il magistrato Gianfranco Donadio e lo storico Enzo Ciconte, moderati da Roberto Fasoli dello staff nazionale di Avviso Pubblico.

“Le tante inchieste della magistratura sulle mafie al Nord per molto tempo hanno viaggiato parallele al ‘sentire’ dell’opinione pubblica – ha illustrato Enzo Ciconte, storico delle organizzazioni criminali – Chi avrebbe dovuto aiutare questi percorsi ad incontrarsi, vale a dire la politica locale e il mondo dell’informazione, ha fallito nel suo compito”.

“Quando arrivano al Nord le organizzazioni mafiose si trasformano in una criminalità di tipo economico – ha spiegato Gianfranco Donadio, neo procuratore capo di Lagonegro – Diminuiscono la loro visibilità, delegano il dominio della droga. In pratica i briganti si fanno, per così dire, ‘galantuomini’ e offrono servizi che alcuni imprenditori cercano, come il lavoro nero e le false fatture”.

Raccontiamoci le mafie prosegue oggi con la settima e penultima giornata (clicca qui per il programma del 29 settembre).

Per maggiori informazioni sulla rassegna visita i siti www.raccontiamocilemafie.it e
www.avvisopubblico.it.

Per ulteriori informazioni scrivici a info@raccontiamocilemafie.it o a
stampa@avvisopubblico.it

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