Operazione “Grimilde” contro la ‘ndrangheta in Emilia-Romagna. Avviso Pubblico: “Mettere a nudo le infiltrazioni mafiose nella Pubblica Amministrazione. Un plauso a magistratura e forze dell’ordine”

Avviso Pubblico esprime il proprio plauso e ringraziamento per l’operazione antimafia denominata “Grimilde”, che ha portato all’esecuzione di 16 arresti nei confronti di presunti appartenenti alle cosche che da tempo operano in Emilia-Romagna, storicamente legate ai Grande Aracri di Cutro.

Un nuovo colpo alla ‘ndrangheta in Emilia-Romagna, che conferma il radicamento della criminalità organizzata sul territorio e la sua capacità di infiltrare e inquinare anche le Pubbliche Amministrazioni.

“Quella contro le mafie è una battaglia che vogliamo e dobbiamo vincere, non solo attraverso l’opera indispensabile della magistratura e delle forze dell’ordine, ma mantenendo alta la guardia nelle Pubbliche Amministrazioni, nel mondo delle professioni, nella società – ha evidenziato Massimo Mezzetti, Assessore della Regione Emilia-Romagna e Vicepresidente di Avviso Pubblico -. Il susseguirsi di indagini che riguardano il nostro territorio è la conferma della nostra convinzione, condivisa dopo l’operazione Aemilia: quella maxinchiesta non chiudeva il sipario sulla presenza ‘ndranghetista in Emilia ma apriva una fase nuova, un percorso di consapevolezza sulle infiltrazioni e sul radicamento mafioso nelle varie province della regione. Un percorso necessario e che intendiamo proseguire”.

“Apprendiamo della nuova operazione contro la ’Ndrangheta sul territorio dell’Emilia Romagna che ha condotto a numerosi arresti e sequestri preventivi in varie province – ha dichiarato Antonella Micele, Coordinatrice di Avviso Pubblico per l’Emilia Romagna -. Avviso Pubblico esprime la sua soddisfazione per l’impegno profuso dalla magistratura e dalle forze dell’ordine ed auspica che, come già avvenuto con l’operazione Aemilia, le indagini e gli approfondimenti consentano di mettere a nudo i legami della criminalità organizzata di stampo mafioso e di contrastarne la penetrazione anche all’interno delle Istituzioni”.

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