“De Palma, non mettere il muso nelle cose del mercato coperto dei fiori e della frutta. Fatti i cazzi tuoi come hanno fatto quelli prima di te. Noi ti abbiamo avvisato coglione. Poi se succede qualche cosa non ti lamentare”. Queste le minacce contenute in una lettera anonima recapitata il 27 settembre presso l’ufficio dell’assessore alle Attività produttive del Comune di Terlizzi (Bari), Michelangelo De Palma. Un episodio grave, che testimonia il clima difficile in cui si lavora in certi territori. Una vicenda che coinvolge direttamente il cuore istituzionale della città e mina nel profondo gli spazi di agibilità democratica.
È un tentativo «di fermare il lavoro che questa amministrazione sta cercando di portare avanti da poco più di due mesi nel solco della legalità, trasparenza e partecipazione», è stato il commento che l’assessore De Palma ha affidato alla sua bacheca Facebook. «Certamente questa vicenda mi ha scosso – ha scritto ancora De Palma – ma non ci farà indietreggiare di un metro rispetto al lavoro e alla cura che questa città merita. Io sono convinto che prima ancora delle strutture e degli edifici nuovi, questa città meriti nuovi occhi per guardare quello che è accaduto e una nuova determinazione per scegliere ciò che non deve e non può accadere più».
Avviso Pubblico si schiera a fianco all’assessore De Palma, perché un amministratore locale non va lasciato solo mai, soprattutto in momenti di difficoltà come questo. «Al sindaco, all’assessore De Palma e alla giunta tutta giunga un solo invito: non arretrate di un millimetro. Hanno lasciato una lurida lettera di questo genere perché hanno paura. Hanno paura della vostra trasparenza e del vostro rigore. Non arretrate. La Puglia e la città metropolitana vi guardano con speranza», è l’esortazione di Michele Abbaticchio, Vicepresidente di Avviso Pubblico.
«Michelangelo De Palma merita tutta la solidarietà degli amministratori. Ma soprattutto dei suoi concittadini e, in particolare, degli operatori del mercato dei fiori – gli fa eco Davide Carlucci, sindaco di Acquaviva delle Fonti e coordinatore di Avviso Pubblico per l’area metropolitana di Bari –. Solo se si disinnescano questi meccanismi viziati da decenni in cui si è “lasciato correre”, le nostre realtà economiche potranno diventare realmente competitive e attrattive nei mercati. Viceversa, resteremo sempre dei nani e chi vorrà crescere sarà costretto a emigrare in altri luoghi, dove vali per quello che sai fare e non per il rispetto dovuto nei confronti dei soliti malavitosi da strapazzo».