No al decreto “Sblocca Cantieri”: presidio a Montecitorio dei sindacati e delle associazioni. Critiche e perplessità espresse anche dal Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone e dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio

L’11 giugno a Roma in piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei Deputati, si è tenuto un presidio di mobilitazione contro il cd. decreto Sblocca cantieri, organizzato da sindacati e associazioni. A convocarlo Cgil-Cisl-Uil assieme ad Acli, Arci, Avviso Pubblico, Centro Studio Pio La Torre, Gruppo Abele, Legambiente, Libera, Sos Impresa e Kyoto Club.

Nel corso del presidio è stato nuovamente rivolto un forte appello al Governo e al Parlamento a sospendere l’iter di conversione in legge del decreto, su cui è stato posto il voto di fiducia. Posizioni chiare, già ribadite durante la mobilitazione dello scorso 28 maggio, in cui si esprime forte e viva preoccupazione per i contenuti del provvedimento e del successivo emendamento approvato dal Senato: associazioni e sindacati sottolineano il rischio che con l’introduzione di numerose deroghe al Codice degli Appalti “si ritorni ad un passato che tanti danni ha generato nel nostro Paese”.

Posizioni critiche sono state espresse anche dal Presidente dell’ANAC, Raffaele Cantone, nel corso di un’audizione tenuta dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati (il video integrale dell’audizione).

Anche l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, in un documento intitolato Il Codice degli appalti pubblici: la difficile ricerca di un punto di equilibrio, evidenzia come “l’attuale processo di revisione del Codice non presenti una chiara direzione strategica” (il documento integrale)

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