LE DONNE ALL’INTERNO DELLE ORGANIZZAZIONI MAFIOSE: IL 15 FEBBRAIO IL SECONDO APPUNTAMENTO DEL PROGETTO DI REGIONE LAZIO E AVVISO PUBBLICO

Qual è il ruolo delle donne all’interno delle organizzazioni mafiose? Quali sono le loro funzioni e i loro compiti, come mogli, madri e sorelle, nel trasmettere la sub-cultura mafiosa e nel garantire la sopravvivenza dei clan? A queste e altre domande, proverà a rispondere il secondo incontro del progetto “Donne e Antimafia, tra storia e attualità”, promosso dal Dipartimento per le pari opportunità della Regione Lazio in collaborazione con Avviso Pubblico.

L’appuntamento, dal titolo “Il ruolo delle donne all’interno delle organizzazioni mafiose” è previsto per martedì 15 febbraio dalle ore 17,00 alle ore 18,30 in diretta streaming sulla pagina Facebook di Avviso Pubblico e su quella della Regione Lazio, oltre che sul canale YouTube di Avviso Pubblico.

A moderare l’incontro sarà Carmen Vogani, giornalista e attivista dell’associazione antimafia daSud.

Interverranno:

  • Enrica Onorati, assessora alle Pari Opportunità della Regione Lazio;
  • Ilaria Calò, Procuratrice aggiunta presso il Tribunale di Roma;
  • Alessandra Dino, scrittrice, sociologa, professoressa presso l’Università degli Studi di Palermo.

L’evento è il secondo di cinque incontri di un percorso iniziato il 2 dicembre 2021 e che si concluderà a giugno 2022. «Ormai da decenni le donne sono sempre più presenti e decisive nella lotta alla mafia, nei movimenti, nelle istituzioni, nella scuola, nel mondo delle imprese, del sindacato, del giornalismo, dell’università – commenta il progetto Roberto Montà, Presidente di Avviso Pubblico -. È anche grazie alla loro forza, al loro impegno e al loro coraggio se in questi anni abbiamo raggiunto importanti risultati nel contrasto alle mafie».

Da qui nasce l’idea di raccontare alcune delle storie che animano il mondo dell’antimafia femminile, «anche perché in questo modo – conclude Montà – è possibile assumersi la responsabilità di dare visibilità alle cose che sono accadute in questi anni, superando interpretazioni stereotipate e vuoti di memoria, sostenendo quelle donne nelle tante battaglie contro l’azione mortifera e violenta delle mafie».

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