Martedì 29 gennaio, presso la sede dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (via Marco Minghetti 10, Roma), si è svolta la presentazione della nuova edizione dell’Indice di Percezione della Corruzione elaborato da Transparency International.
Sono intervenuti il Presidente di Transparency International Italia, VIRGINIO CARNEVALI, il Presidente dell’Anac, RAFFAELE CANTONE, ed il Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei deputati, GIULIA SARTI, dei quali sono di seguito riportate le principali dichiarazioni.
L’Italia migliora nel tempo, sia in termini di posizionamento che di punteggio, raggiungendo quasi la sufficienza: questo dicono i risultati della ricerca condotta annualmente da Transparency International.
Nel periodo compreso tra il 2012 e il 2018, l’Italia è passata dalla 72° alla 53° posizione a livello mondiale (180 i Paesi considerati), con un punteggio che è salito da 42 a 52 punti (scala espressa in centesimi). Secondo Virginio Carnevali, il sensibile miglioramento registrato è senz’altro ascrivibile alle riforme che, dal 2012 in avanti, sono state varate in materia di prevenzione e contrasto della corruzione dai governi che si sono succeduti.
Per il Presidente dell’Anac Raffaele Cantone la corruzione non sarà probabilmente mai un fenomeno misurabile in senso oggettivo: in ambito internazionale non c’è unanimità di vedute neanche sul concetto stesso di corruzione. Cionondimeno, l’indice di TI ha una sua attendibilità e rilevanza in quanto termometro della fiducia dei cittadini (gli opinion leader coinvolti nell’indagine) che, come sembrano dimostrare i progressi degli ultimi anni, percepiscono l’azione di prevenzione e contrasto operata dagli organi istituzionali. Il problema della corruzione non è certo risolto ma, anche alla luce dell’ulteriore passo in avanti fatto con la legge Bonafede (n. 3 del 2019, c.d. “Spazzacorrotti”), «oggi si può essere moderatamente soddisfatti», conclude il Presidente dell’Anac.
Dopo un’orgogliosa rivendicazione delle riforme promosse e attuate dalla maggioranza di cui fa parte, l’On. Giulia Sarti auspica un «potenziamento dell’azione dell’Anac», affinché possa svolgere in particolare una più robusta azione di sostegno in favore degli Enti locali, troppo spesso oggetto di infiltrazioni da parte del crimine organizzato.