Il manifesto di Contromafie. Basta mafie e corruzione. Ora!

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Plenaria di chiusura di Contromafie

Si è conclusa oggi Contromafie, gli Stati generali dell’antimafia, manifestazione organizzata da Libera con il contributo di Avviso Pubblico e di altre associazioni, sindacati ed enti. Durante la plenaria di chiusura di questa quattro giorni di confronto, studio e approfondimento è stato presentato il MANIFESTO FINALE, sintesi di quello che è emerso dai trenta gruppi di lavoro che hanno coinvolto oltre 1200 persone.

A fare la relazione conclusiva dei seminari che hanno affrontato il tema “Per una politica di legalità e trasparenza”, nell’ambito della quale Avviso Pubblico ha organizzato e coordinato il Seminario “Enti locali e buone prassi per una politica trasparente”, è stato Umberto Ambrosoli, avvocato e figlio di Giorgio, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana assassinato nel 1979: “Dai seminari che hanno affrontato questo tema è emerso fra tutti in concetto di fare rete, sia come amministratori, anche attraverso l’adozione della CARTA DI AVVISO PUBBLICO, codice etico per la buona politica, e sia come cittadini responsabilizzandoci, coalizzandoci e facendo ognuno la nostra parte”.

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Umberto Ambrosoli, avvocato, figlio di Giorgio

“Per contrastare l’illegalità e chiedere regole chiare ed efficaci – ha continuato Ambrosoli – dobbiamo costruire reti di cittadini e di comuni, dobbiamo colmare il divario di sfiducia che c’è tra i cittadini e la politica e dobbiamo affiliarci tutti in una legalità organizzata per avere giustizia e trasparenza diffuse”.

“Dobbiamo inoltre provare a costruire una rete a livello europeo; serve una procura europea per contrastare i grandi traffici illeciti. Solo così si potranno realmente cambiare le cose, attraverso la collaborazione, l’impegno, la trasparenza, la legalità: sono questi i semi della crescita della buona politica e della buona cittadinanza”.

A seguire sono intervenuti, tra gl’altri il Ministro della trasparenza e Anticorruzione in Bolivia, Nardi Suxo Iturri, il Capo della Sovrintendenza di controllo del potere di mercato in Ecuador, Pedro Francisco Paez Perez, il già Procuratore capo di Torino e di Palermo, Gian Carlo Caselli e la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, la quale ha dichiarato: “La ripresa economica passa attraverso un inasprimento della lotta alla corruzione, ora si chiede alla politica di voltar pagina e fare sul serio. È inspiegabile che i condannati in via definitiva per mafia e corruzione godano del vitalizio”.

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Don Luigi Ciotti, Presidente di Libera

La manifestazione si è conclusa con l’intervento di Don Luigi Ciotti il quale ha dichiarato: “Di questi impegni che assumiamo oggi siamo tutti chiamati ad essere testimoni, tutti, con lo stesso coraggio, la stessa coerenza, la stessa corresponsabilità di chi da testimone di giustizia denuncia mafiosi, estorsori, corrotti, di chi vuole rompere ogni legame con l’oppressore, di chi avendo perso i propri cari vittime innocenti di mafie, terrorismo e stragi ci insegna quanto sia preziosa la libertà. Dobbiamo farlo ora e insieme, perchè il cambiamento è adesso”.

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