Avviso Pubblico presenta in Campidoglio dieci buone pratiche amministrative realizzate in diversi Comuni italiani

slide praticheSi è svolto oggi, sabato 25 ottobre, all’interno della manifestazione Contromafie, il Seminario di Avviso Pubblico, dal titolo “Enti locali e buone prassi per una politica trasparente”. Dopo la presentazione di questa mattina della Carta di Avviso Pubblico, nuovo codice etico redatto dall’Associazione, il pomeriggio è stata l’occasione per raccontare dieci buone pratiche amministrative realizzate in diversi Comuni italiani. A presentarle sono stati gli stessi amministratori locali con le loro testimonianze.

Per il Comune di Roma è intervenuto l’assessore Paolo Masini, Vicepresidente di Avviso Pubblico: “Abbiamo siglato il 6 dicembre scorso il Patto per lo sviluppo, la legalità e la trasparenza delle opere pubbliche di Roma Capitale che rappresenta solo il primo passo di un percorso che il nostro Comune si impegna ad intraprendere nel campo delle opere pubbliche per diventare una vera e propria “casa di vetro”, che simbolicamente è stata collocata all’ingresso del mio dipartimento per dare subito a chi entra un forte segnale di trasparenza e legalità”. “E’ importante formare i giovani amministratori alle buone pratiche, fare in modo che gli Enti locali aderenti ad Avviso Pubblico siano sempre di più e sottolineare che non siamo tutti uguali”, ha concluso Masini.

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David Gentili, Presidente della Commissione Consiliare Antimafia del Comune di Milano

A seguire David Gentili, Presidente della Commissione Consiliare Antimafia del Comune di Milano e membro del Comitato direttivo di Avviso Pubblico, ha dichiarato: “Il Comune di Milano è il primo e finora unico Comune che ha segnalato operazioni sospette nel suo territorio all’Unità di Informazione Finanziaria, applicando la normativa antiriciclaggio, legge 231 del 2007, che sinora veniva applicata solo da banche, intermediari finanziari, professionisti. Facendo leva sull’articolo 10 della legge il Comune di Milano si è dotato di un Ufficio di lotta al riciclaggio attraverso il quale segnala le operazioni sospette per poca trasparenza e tracciabilità”.

Fosca Nomis, Presidente della Commissione Antimafia, consigliera del Comune di Torino e Coordinatrice per il Piemonte di Avviso Pubblico, ha raccontato la ricerca realizzata nel 2013 dalla Commissione Antimafia sulla percezione della legalità da parte degli operatori economici di quattro zone di Torino. “Sono stati raccolti 500 questionari e uno degli elementi emersi è stata la scarsissima conoscenza sulle tutele previste dalle leggi anti usura e anti racket. E’ emersa quindi la proposta di avviare una formazione della polizia municipale in materia. Verrà inoltre firmato lunedì prossimo un Protocollo operativo della polizia municipale, concordato con procura e prefettura, per definire le modalità di intervento e di sinergia con le forze dell’ordine e con i magistrati”.

Poi l’esperienza del Comune di Corsico, attraverso la testimonianza della Sindaca e Vicepresidente di Avviso Pubblico, Maria Ferrucci: “Da quando sono Sindaco ho cercato di contrastare tutte le illegalità a partire dalla zona grigia. Abbiamo per esempio deciso di non assegnare più le case in deroga e questo ha fatto emergere una situazione imbarazzante: su 28 casi esaminati, 27 erano falsi; abbiamo inoltre creato una Banca dati integrata per contrastare l’evasione e l’elusione fiscali, inviando all’Agenzia delle Entrate otto segnalazioni qualificate per un ammontare di oltre 500.000 euro. Tutte le azioni messe in atto permettono di impedire alla criminalità organizzata di condizionare la vita sociale e politica del nostro territorio”.

fosca praticheGiampiero Cioffredi, Presidente Osservatorio regionale sulla criminalità, ha invece spiegato il Protocollo di Intesa per la Gestione dei Beni Sequestrati e Confiscati sottoscritto nel 2013 dalla Regione Lazio con il Tribunale di Roma: “Questo Protocollo ha l’obiettivo di garantire l’utilizzo sociale dei beni e il rientro nell’economia legale delle aziende a partire dalla fase immediatamente successiva al  sequestro  senza aspettare i tempi della definitiva confisca, cercando di dare una risposta alla necessità di garantire l’occupazione delle aziende sequestrate e prevenire il rischio che beni immobili arrivino ai Comuni in condizioni di eccessivo deterioramento”. “Abbiamo inoltre abolito i superdipartimenti che erano centri di opacità, abbiamo scoperto che la stessa fattura veniva pagata varie volte e abbiamo così introdotto le fatture digitali. Solo nel 2013 abbiamo risparmiato 380 milioni”, ha concluso Cioffredi.

A seguire la testimonianza di Pasquale Amato, Sindaco del Comune di Palma di Montechiaro: “Sono stato minacciato per ben quattro volte solo perché ho lavorato per cose che altrove sono normali ma che nel mio territorio sono considerate azioni coraggiose. La mancanza di istruzione e di formazione, della cultura sociale e di opportunità generano un paese con difetti, che se non vengono tempestivamente eliminati si moltiplicano, portando alla devastazione. Io ho messo in atto una strategia mirata a creare una comunità pulita, ordinata, rispettosa della legge e delle regole che sono alla base della convivenza umana”.

Anche Domenico Vestito, Sindaco di Marina di Gioiosa, Comune sciolto nel 2011 per infiltrazioni mafiose con l’arresto del sindaco e di alcuni assessori, ha raccontato la sua esperienza amministrativa: “Nei lunghi mesi di commissariamento straordinario due realtà, un Comitato Civico e un Comitato Giovanile, hanno garantito la partecipazione democratica, sfociata in una proposta politico-elettorale. Il Comune ha poi instaurato uno schema di partecipazione, con informazione costante dei cittadini sull’attività amministrativa e e con l’accoglimento di contributi e proposte”. “Abbiamo inoltre ridotto del 30% l’evasione fiscale attraverso la quale passava il clientelismo alla base del consenso elettorale”, ha concluso Vestito.

pratiche ammLucio Guarino, Direttore del Consorzio Sviluppo e Legalità e membro del Comitato direttivo di Avviso Pubblico, ne ha raccontato la genesi e l’evoluzione: “Il Consorzio è sorto nel 2000 su iniziativa della Prefettura di Palermo allo scopo di consentire a otto Comuni della Provincia di amministrare in forma associata e per finalità sociali i beni confiscati alla criminalità organizzata. Obiettivo principale è sfidare concretamente le mafie, contribuendo a modificare, in chiave positiva, l’assetto produttivo delle aree dei Comuni coinvolti facendo nascere da terreni  improduttivi confiscati ai mafiosi un’opportunità di sviluppo e di lavoro per giovani disoccupati”. “Oggi Corleone e San Giuseppe Jato non sono più conosciuti come luoghi di mafia – ha concluso Guarino – ma come i territori in cui le cooperative dei ragazzi portano democrazia”.

Andrea Biondi, Presidente del Centro Cultura Legalità Democratica della Regione Toscana e componente del Gruppo di Lavoro di Avviso Pubblico sui beni e le aziende confiscate, ha dichiarato:La Regione Toscana ha formato l’Osservatorio e la Conferenza regionale sui beni confiscati alla criminalità organizzata. L’Osservatorio è realizzato dal Centro di documentazione di cui sono Presidente con il contributo dell’associazionismo e dei Comuni ed è finalizzato alla pubblicizzazione della documentazione disponibile sui beni toscani, per facilitarne la conoscenza e l’uso sociale”.

A chiudere gli interventi Paolo Brutti, Presidente della Commissione d’inchiesta contro la criminalità organizzata e le dipendenze della Regione Umbria: “L’opinione pubblica pensa che l’Umbria sia un’isola felice mentre le risultanze processuali indicano il contrario. Per questo abbiamo istituito la Commissione regionale antimafia – di cui sono Presidente – che si è dotata anche di un Osservatorio che nel corso del tempo ha chiesto che venissero messi in atto interventi mirati ed efficaci per contrastare le mafie e si è resa portavoce di diverse proposte”.

 

 

 

 

 

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