Ha preso il via con i primi due incontri organizzati il 27 e 28 marzo a Cremona, svoltisi presso la UTR Valpadana, il progetto Percorsi di formazione e conoscenza contro mafia e corruzione, promosso da Regione Lombardia e organizzato in collaborazione con Avviso Pubblico.
A Cremona si è discusso di Corruzione, trasparenza ed etica nelle Pubbliche Amministrazioni, con gli interventi di investigatori, ricercatori, consulenti ed amministratori. Due eventi – uno serale di carattere generale, e l’altro mattutino dai contenuti specialistici, destinati ad approfondire aspetti differenti dei fenomeni corruttivi e mafiosi – che hanno visto la partecipazione di amministratori locali, funzionari, dipendenti comunali e cittadini. Gli incontri sono stati moderati da Francesco Vignola, responsabile Dipartimento Formazione di Avviso Pubblico.
“Non esiste prevenzione senza conoscenza. Capire i fenomeni corruttivi è fondamentale per sviluppare un adeguato sistema di contrasto – ha evidenziato Marco Degli Angeli, membro della Commissione speciale antimafia della Regione Lombardia – Raccontare la realtà vuol dire ricordare a tutti, dal mondo delle professioni ai cittadini, che la presenza mafiosa sui territori ne danneggia il tessuto produttivo”.
“La corruzione è un atteggiamento che erode la fiducia del cittadino nei confronti delle Istituzioni – ha dichiarato Cinzia Carovigno, avvocato e responsabile formatori di Trasparency Italia – In tema di segnalazione dei reati Transparency ha sviluppato un modello chiamato ALAC, replicato da molti Enti e istituzioni, prima fra tutte l’Autorità Nazionale Anticorruzione”.
“Quando parliamo di etica, ci riferiamo ai comportamenti umani in determinati contesti – ha spiegato Silvia Nejrotti, formatrice e consulente organizzativa in contesti pubblici e privati – Che idea di amministrazione voglio portare avanti? Che genere di funzionario voglio essere? La Pubblica amministrazione vive e si nutre delle risposte a queste domande”
“È assolutamente necessario rovesciare un luogo comune quando si parla di corruzione nelle Pubbliche amministrazioni – ha sottolineato Giuliano Palagi, Direttore Acer Bologna – Non possiamo cadere nella tentazione di affermare ‘sono tutti uguali’. Tanto le organizzazioni criminali quanto chi corrompe sa perfettamente a quali porte non può permettersi di bussare”.
“Un percorso formativo sul sistema corruttivo-mafioso è imprescindibile per gli Enti locali, strumento necessario per comprenderne i meccanismi – ha dichiarato Monica Forte, Presidente Commissione speciale Antimafia Regione Lombardia – Questo perché le Pubbliche Amministrazioni sono diventate un ideale punto di approdo per le organizzazioni mafiose”.
“È l’unione delle competenze a fare la differenza nel contrasto alle infiltrazioni mafiose – ha sottolineato il Colonnello Piergiorgio Samaja, Capocentro operativo della Direzione investigativa antimafia di Milano – Un’unione che prevede un coinvolgimento di tutti gli ambiti della società: l’omertà non è una condizione antropologica”.
“Mafie e corruzione sono fenomeni interdipendenti, ma autonomi – ha spiegato Salvatore Sberna, ricercatore della Scuola Normale Superiore di Pisa – Riconoscerne le diverse forme è precondizione per la produzione di antidoti specifici. A distanza di oltre 20 anni da Tangentopoli, l’Italia rimane tra i Paesi europei con la percezione e diffusione dei fenomeni corruttivi più elevata ”.
Percorsi di formazione e conoscenza contro mafia e corruzione prevede la realizzazione dei prossimi 2 eventi formativi a Lodi il prossimo 9-10 aprile, durante i quali si discuterà di “Gioco d’azzardo: quali legami con le organizzazioni criminali, quali gli effetti sul territorio e quali possibilità di azione per l’ente locale”.
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Per maggiori informazioni: tutor@avvisopubblico.it