Beni confiscati: i criteri per il bando di assegnazione diretta al Terzo Settore di tremila unità immobiliari confiscate alle mafie

Lo scorso 26 maggio il Consiglio direttivo dell’ANBSC (Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati) ha approvato i criteri per la redazione del primo bando sperimentale per l’assegnazione diretta di beni immobili confiscati ai soggetti del Terzo settore. Secondo le stime dell’Agenzia, il bando potrebbe interessare circa 3mila unità immobiliari.

Gli enti e le associazioni possono presentare progetti di funzionalizzazione e di recupero dei beni confiscati in relazione a cinque aree tematiche: sociale, ricerca e occupazione, salute e prevenzione, cultura, sicurezza e legalità. Il bando si propone di dare piena attuazione, attraverso la sollecitazione di un’ampia platea di riferimento, allo strumento previsto dall’art. 48, comma 3, lett. c-bis del Codice Antimafia.

La presentazione del Bando

“Le progettualità – specifica l’ANBSC – saranno valutate in rapporto al merito tecnico e alla loro sostenibilità economica finanziaria. Inoltre, in virtù dell’innegabile ruolo degli Enti locali nella lettura e nella promozione delle istanze sociali del proprio territorio verrà riconosciuta una premialità alle proposte accompagnate da una dichiarazione d’intenti dell’Amministrazione di riferimento, nella quale si attesti la condivisione del progetto di riuso, anche nell’ottica della disponibilità ad acquisire la proprietà del bene. Al fine di incentivare le domande dei soggetti del Terzo settore e per assicurare un supporto nella fase di avvio delle progettualità, l’Agenzia riconoscerà alle proposte di assegnazione diretta che risulteranno maggiormente meritevoli un contributo finanziario, fino ad un importo massimo di 50 mila euro, a valere sulle risorse appositamente stanziate dall’ultima legge di Bilancio”.

L’intervista di Rainews24 al Prefetto Bruno Frattasi, Direttore dell’ANBSC 

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