«Avviso Pubblico rilevati gli ultimi fatti di cronaca emersi rispetto l’incendio dell’abitazione confiscata di Curtatone auspica che l’attività giudiziaria possa fare luce al più presto sulle responsabilità e modalità dell’accaduto che – visti dati recentemente diffusi nei Quaderni dell’Antiriciclaggio realizzato dalla UIF, Unità investigativa finanziaria della Banca d’Italia, da cui emerge che molte delle imprese della provincia di Mantova possono avere un tasso di infiltrazione già alla nascita – possono farci temere per una presenza viva sul nostro territorio». È il commento di Alessandra Riccadonna, Vicepresidente di Avviso Pubblico e assessore alla legalità del Comune di Mantova, a seguito dell’incendio della villa di Montanara confiscata dalla Dda, appartenente precedentemente ad un imprenditore che sta scontando la condanna definitiva a due anni e otto mesi per aver coperto le attività del clan della cosca di ‘ndrangheta di Nicolino Grande Aracri nel mantovano, smascherate dall’inchiesta Pesci.
Gli investigatori non escludono che si sia trattato di un segnale di avvertimento visto il tipico linguaggio mafioso utilizzato ovvero quello dell’incendio.
«Quanto accaduto ci dice quanto come cittadini e amministratori pubblici dobbiamo non abbassare mai la guardia e fare ciò che è in nostro potere per sostenere le istituzioni deputate a portare avanti questa battaglia. E’ importante che i beni e le aziende confiscate alle mafie possano diventare definitivi in tempi rapidi e si possano così trasformare tempestivamente in luoghi di riscatto e di rinascita destinandoli a scopi e attività sociali utili», conclude l’assessore Riccadonna.