Comuni sciolti per mafia: la Relazione del Ministero dell’Interno e le attività delle Commissioni per la gestione degli Enti nel 2020

Nel 2020 oltre 700mila abitanti, in tutta Italia, hanno vissuto in 52 comuni commissariati per infiltrazioni mafiose. Il più grande è Vittoria, in provincia di Ragusa, il più piccolo Bompensiere (Caltanissetta), rispettivamente poco più di 60mila abitanti il primo, appena 610 l’altro. La maggior parte di questi è concentrata nelle aree del sud Italia, dove tradizionalmente si registra una massiccia presenza delle organizzazioni criminali mafiose. Ma il Viminale conferma il trend in crescita anche nel nord del Paese. In particolare nella Valle d’Aosta, che segna il suo esordio con lo scioglimento del primo consiglio comunale, quello di Saint Pierre.

Appare ormai conclamata da numerose indagini giudiziarie la delocalizzazione mafiosa in atto nel nord dove l’infiltrazione e il condizionamento della criminalità organizzata si concentrano principalmente nei settori relativi agli appalti pubblici e all’urbanistica.

Il report del Ministero dell’Interno rileva 54 commissioni straordinarie che hanno amministrato 52 comuni e 2 Aziende sanitarie provinciali, quella di Reggio Calabria e quella di Catanzaro, già ampiamente analizzate lo scorso anno. In generale è stata rilevata una diffusa trascuratezza nella tutela dell’interesse pubblico, attribuibile in parte all’operato del personale ma, soprattutto, alla responsabile inerzia o alla tacita connivenza degli organi politici, che non hanno saputo o voluto esercitare la propria funzione di controllo e indirizzo politico-amministrativo, lasciando spazio ai sodalizi e agli interessi della criminalità organizzata.

LA SCHEDA DI SINTESI 

Ma il 2020 è anche l’anno dell’emergenza sanitaria da Covid-19 che ha acuito i già gravi problemi di molti enti – scrive ancora il Viminale – a partire dalle difficoltà di erogare servizi fondamentali quali quelli scolastici, sanitari, amministrativi, del trasporto pubblico, del tempo libero e delle aree urbane da destinare alla cittadinanza, ed ha aggravato quelle pre-esistenti, prima fra tutte la difficile situazione economica generale che si è riflessa immediatamente sui bisogni socio-assistenziali della popolazione, anche di quelli primari, la cui richiesta è notevolmente aumentata.

La quasi totalità delle gestioni commissariali – spiega infine il Ministero dell’Interno .- hanno effettuato interventi di edilizia scolastica per adeguare gli edifici o per migliorarne l’efficienza energetica. A questi si aggiungono gli interventi infrastrutturali sulle reti idriche e fognarie, gli interventi di manutenzione e di ampliamento dell’illuminazione pubblica e delle aree cimiteriali, nonché assicurare il regolare svolgimento delle procedure di gara, cantierizzazioni e di esecuzione per evitare infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore degli appalti pubblici. Mentre sul fronte dei rapporti con i cittadini – sempre molto difficili – alcune gestioni commissariali hanno aperto un canale di comunicazione e partecipazione alle scelte gestionali degli enti, attraverso gli incontri con i rappresentanti delle associazioni di volontariato, delle categorie produttive, delle organizzazioni sindacali, della scuola e delle parrocchie.

Sul sito di Avviso Pubblico è presente un’apposita sezione dedicata a questo tema, con mappe interattivegraficitabelle e statistiche costantemente aggiornate. La sezione comprende un’analisi complessiva delle relazioni prefettizie relativa al periodo gennaio 2017-dicembre 2018 e gennaio 2019 – dicembre 2020 . Sull’Osservatorio Parlamentare sono altresì disponibili le sintesi delle precedenti relazioni presentate dal Governo.

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