Verso i vent’anni di Avviso Pubblico

di Roberto MontàPresidente di Avviso Pubblico


Un altro anno intenso e impegnativo si chiude per Avviso Pubblico. Nel corso del 2015, la nostra rete di enti locali impegnati in progetti di formazione civile contro le mafie ha registrato l’adesione di altri cinquanta nuovi associati. Abbiamo superato le 330 adesioni, tra cui quella di nove regioni, di tredici tra province e città metropolitane, sei unioni e più di trecento comuni, la maggior parte dei quali con una popolazione compresa tra i diecimila e i cinquantamila abitanti. La Lombardia, l’Emilia Romagna e la Toscana sono le regioni dove maggiore è il numero di enti associati ad Avviso Pubblico.

Lo scorso anno, raccogliendo un bisogno emerso all’interno della nostra rete, abbiamo attivato un nuovo progetto, denominato “Dipartimento Formazione”, con l’intento di fornire conoscenze e competenze agli amministratori locali e al personale della pubblica amministrazione impegnato in attività di prevenzione e contrasto alle mafie e alla corruzione. Sono state più di venti le attività formative svolte – una, particolarmente articolata, è stata realizzata con la Regione Veneto – che, complessivamente, hanno coinvolto più di 3.000 persone che operano in politica e nella pubblica amministrazione.

L’Osservatorio parlamentare di Avviso Pubblico, oltre a seguire costantemente i lavori delle commissioni e delle aule, ha dato un contributo particolarmente significativo nella diffusione di documentazione istituzionale e sui temi del gioco d’azzardo e dei comuni sciolti per infiltrazione mafiosa producendo, tra le varie cose, due mappe informative che nel giro di pochi giorni sono state visualizzate da migliaia di persone e sono state riprese da più di un quotidiano nazionale.

Il 2015 è stato l’anno in cui Avviso Pubblico ha collaborato con due importanti realtà istituzionali, come la Commissione parlamentare antimafia e la Commissione parlamentare d’inchiesta sugli amministratori locali minacciati ed è entrata a far parte di due organismi regionali particolarmente importanti, come la Consulta regionale per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso e per la promozione della cultura della legalità della Regione Emilia Romagna e il Tavolo della legalità della Regione Liguria. Particolarmente importante è stata la collaborazione anche con la Commissione giustizia della Camera dei deputati e i capigruppo di tutte le forze politiche sul versante della riforma della normativa in materia di beni e aziende confiscate. E tutto questo è stato fatto insieme ai sindacati e alle altre associazioni che hanno dato vita alla campagna “Io riattivo il lavoro”.

Sul fronte del rapporto con il mondo dei giovani e della scuola, durante l’anno appena trascorso Avviso Pubblico ha lanciato due concorsi – “Chiamami ancora amore. Un altro mondo è possibile” e “Ragazzi in gioco” – e, grazie alla collaborazione con l’Associazione italiana calciatori, ha realizzato il progetto “Calciando s’impara” nei Comuni di Bari, Bitonto e, da poco, in quello di Casalecchio di Reno, con il fine di utilizzare lo sport del calcio per parlare di regole, diritti e doveri.

Il Rapporto “Amministratori sotto tiro”, giunto alla sua quarta edizione, è stato presentato a Napoli durante la sesta Festa nazionale che abbiamo svolto il 12 e 13 novembre, dedicando questo momento al tema: “Quale antimafia per l’Italia del XXI secolo?”. Le minacce e le intimidazioni verso gli amministratori locali sono in drammatico aumento nel nostro Paese – ben 361 nel 2014 – e forte emerge la necessità di non lasciare soli le donne e gli uomini che governano onestamente le loro comunità e, nello stesso tempo, di chiedere al legislatore di varare norme specifiche che prevengano e condannino con maggiore decisione questi atti barbarici.

La politica, quella ispirata ai principi e ai valori della nostra Costituzione, continua ad essere praticata nel nostro Paese, a dispetto di quello che una serie di vergognosi scandali può far pensare, e sono diversi gli amministratori locali italiani che mettono in atto delle buone ed efficaci prassi amministrative, come abbiamo evidenziato pubblicamente con il Premio nazionale dedicato a Pio La Torre.

Nel 2016 Avviso Pubblico compirà vent’anni. Vogliamo vivere questo importante momento storico realizzando iniziative e progetti all’insegna dell’impegno e della responsabilità. Ci preme rafforzare e allargare la nostra rete, operare sempre più in sinergia con le istituzioni, le realtà pubbliche e del privato sociale, per dare un contributo concreto alla costruzione di un’Italia che sia libera dalle mafie, dalla corruzione e dal malaffare.

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