Ridotta la scorta all’ex vicesindaco di Mondragone, Benedetto Zoccola. Contattato dal Vicepresidente e dal Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico: è importante conoscere ufficialmente le ragioni di questo provvedimento

Benedetto Zoccola, imprenditore antiracket, già vicesindaco di Mondragone e membro del Comitato Direttivo di Avviso Pubblico, sotto scorta dal 2012 dopo aver denunciato un tentativo di estorsione e aver fatto scelte importanti con il clan locale in qualità di amministratore pubblico – ad esempio in tema di gestione dei rifiuti – ha visto ridotto nei giorni scorsi il suo livello di protezione. È stata tolta la vigilanza fissa sotto l’abitazione – posta dopo lo scoppio di una bomba a febbraio di quest’anno – e la scorta è garantita ai soli spostamenti in Campania.

Renato Natale, Sindaco di Casal di Principe e Vicepresidente di Avviso Pubblico, e Pierpaolo Romani, Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, hanno sentito telefonicamente Benedetto Zoccola quest’oggi per avere maggiori informazioni sulla vicenda, trovando l’ex vicesindaco preoccupato ma determinato a continuare la sua battaglia contro la camorra e a vivere a Mondragone.

Nel rispetto delle motivazioni che hanno indotto le autorità di Pubblica Sicurezza a deliberare questa modifica del sistema di protezione di Benedetto Zoccola, si avverte tuttavia la necessità di comprendere – e di conoscere ufficialmente – come sia stato possibile stabilire oggettivamente che il grado di rischio dell’imprenditore possa essersi ridotto e lo stesso possa essere circoscritto ad un territorio geografico definito.

Ricordiamo che, per effetto delle sue denunce, il trantaseienne Benedetto Zoccola ha già subito diverse intimidazioni e aggressioni, nonché l’attentato con una bomba fatta esplodere sul davanzale della finestra di casa che nel 2015 gli ha fatto perdere l’uso dell’orecchio e dell’occhio destro. Le minacce non sono mancate nemmeno in tempi recenti.

Interrogazioni parlamentari e articoli scritti da inviati di giornali nazionali che ben conoscono la realtà di Mondragone e quella casertana parlano di una situazione critica, in cui pericoli personaggi della camorra denunciati dallo stesso Zoccola vivono e operano sul territorio, insieme ai loro famigliari – una delle quali vive proprio a 100 metri da casa dell’ex vicesindaco – dopo aver scontato le pene per reati particolarmente gravi.

 

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