ASSEMBLEA NAZIONALE DI AVVISO PUBBLICO: LE FOTO E IL RESOCONTO DELLA GIORNATA

Si è svolta questa mattina, giovedì 12 maggio, a Milano, presso la Sala Conferenze di Palazzo Reale, l’Assemblea Nazionale di Avviso Pubblico, la rete degli Enti locali e Regioni contro mafie e corruzione. L’associazione, nata nel 1996 per prevenire e contrastare le infiltrazioni mafiose e i fenomeni corruttivi all’interno delle Pubbliche amministrazioni, conta ad oggi oltre 500 enti aderenti, di cui più di un centinaio in Lombardia.

L’incontro, al quale erano presenti oltre un centinaio di amministratori locali provenienti da tutta Italia, si è aperto con un momento di riflessione, dal titolo “Le mafie fuori dal Comune: quale politica di prevenzione?”, al quale hanno partecipato il Presidente di Avviso Pubblico, Roberto Montà, il Prefetto di Milano, Renato Saccone, la Dottoressa Alessandra Dolci, Procuratore aggiunto della Repubblica di Milano e il Dottor Nando dalla Chiesa, docente e Direttore dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Università di Milano (CROSS).

«In questo particolare momento storico, i Sindaci e gli amministratori locali sono chiamati a giocare un ruolo di primo piano, importante e delicato, che consiste nell’investire al meglio i fondi del PNRR per promuovere un sano sviluppo socio-economico del Paese”, ha dichiarato il Presidente di Avviso Pubblico, Roberto Montà, in apertura dell’Assemblea.

“Per questo dobbiamo essere ancora più consapevoli dei possibili pericoli di allargamento della presenza delle mafie nell’economia e sui territori e sulle azioni da intraprendere per impedire che ciò accada. Come Avviso Pubblico stiamo lavorando su questo per fornire ai nostri associati strumenti di lettura e di azione aggiornati per fronteggiarle e contrastarle concretamente, condividendo sensibilità e buone pratiche”.

“Nell’ottica della prevenzione e del contrasto alle mafie è fondamentale implementare le reti tra i vari soggetti” ha dichiarato il Prefetto Saccone. “In questo senso, al concetto di legalità va affiancata l’importanza della partecipazione e della cittadinanza. Solo con questi strumenti, infatti, è possibile esercitare un controllo diffuso sull’uso delle risorse pubbliche.  “Su questo punto, specialmente con riferimento alle opere pubbliche connesse al PNRR, è fondamentale che la trasparenza non si traduca in un aggravio di procedure e controlli. L’efficienza e l’efficacia, infatti, nella realizzazione delle opere pubbliche vanno viste come elementi che rafforzano la legalità e l’antimafia e in questo senso devono essere salvaguardate e perseguite”, ha concluso il Prefetto Saccone.

“La realtà criminale attuale vede ‘’intensificarsi di una vocazione economica delle mafie, che nel corso degli anni hanno ridotto atti intimidatori ed omicidi per concentrarsi sugli affari”, ha aggiunto la Procuratrice Dolci. “Oggi è in quest’ambito che vanno ricercati i cd. reati spia. Molto emblematici sono, ad esempio, i numerosi fallimenti pilotati di società che, a catena, danneggiano l’economia sana e l’erario”. “Si tratta di operazioni illecite di cui si avvantaggiano non solo le organizzazioni criminali, ma anche le stesse imprese che si rivolgono alle mafie per ottenere servizi e protezione.

A tutti gli attori istituzionali ed economici oggi va chiesto di scegliere da che parte stare. In questo quadro, gli Enti Locali possono concentrarsi sul tema del riciclaggio: le segnalazioni delle operazioni sospette costituiscono uno strumento fondamentale per combattere la criminalità e i Comuni possono fare molto in questo senso anche grazie alle loro banche dati”, ha sottolineato con forza la Procuratrice.

“Nei Comuni, una delle infrastrutture immateriali più sottovalutate è quella dello spirito pubblico. Anche se non si tratta di un dato numerico, traducibile sul piano quantitativo, costituisce un indicatore molto importante e concreto perché, in primo luogo, è l’elemento che spinge le persone alla mobilitazione”, ha dichiarato il Professor Nando dalla Chiesa. “Non è indifferente che un Sindaco neghi la presenza mafiosa nel proprio territorio ovvero che la denunci pubblicamente”.

“Su un altro piano, un forte spirito pubblico costituisce il primo deterrente alla possibilità che le organizzazioni mafiose decidano di avvicinare esponenti istituzionali o del mondo dell’imprenditoria – conclude il professor dalla Chiesa – Anche sul piano formativo serve uno scatto in avanti per combattere efficacemente le mafie. È fondamentale assumere l’ottica dei mafiosi: più sarà sviluppata la capacità di saper pensare come i clan, più sarà efficace la prevenzione e il contrasto delle mafie”.

A seguire, dopo aver approvato all’unanimità il Bilancio consuntivo 2021, lo staff dell’Associazione ha presentato agli enti soci le attività e i progetti svolti nell’ultimo semestre, i nuovi servizi realizzati per gli associati e gli impegni per il futuro.

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