GIOCO D’AZZARDO PIEMONTE, AVVISO PUBBLICO IN PIAZZA IN DIFESA DELLA LEGGE REGIONALE DI CONTRASTO AL GAP

Questa mattina una delegazione di Avviso Pubblico è scesa in piazza insieme a diverse associazioni e ai sindacati in difesa della legge regionale n° 9 del 2016 di contrasto al gioco d’azzardo patologico. Per Avviso Pubblico erano presenti insieme al Presidente Roberto Montà, Sindaco di Grugliasco e al Coordinatore regionale Diego Sarno, consigliere regionale, i rappresentanti dei comuni di Biella, Caselle, Curino, Nichelino, Rivalta, Torino e Volpiano.

Il presidio di oggi è stato organizzato a seguito della scelta da parte della maggioranza piemontese di votare direttamente in Consiglio regionale – senza passare dalle Commissioni e senza ascoltare le Associazioni così come invece era stato promesso dal Presidente del Consiglio Regionale Allasia – la nuova legge a prima firma del leghista Claudio Leone, che di fatto cancellerebbe la normativa adottata dal Piemonte in merito al contrasto al gioco d’azzardo patologico. Si tratta di una riforma che farebbe saltare l’impianto della Legge regionale approvata all’unanimità nel 2016.

“Oggi abbiamo chiesto di sospendere l’approvazione dell’iter legislativo della nuova legge sul gioco d’azzardo – ha dichiarato il Presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà – in particolar modo per due motivi. Il primo è un problema di metodo: a giugno dello scorso anno si era deciso di aprire un confronto sul tema cercando di approfondire le questioni più delicate, come le infiltrazioni mafiose nel settore del gioco d’azzardo legale e illegale, l’impatto sul versante occupazionale, il numero dei giocatori patologici, attraverso il contributo di esperti e analisi scientifiche ma ad oggi nessun percorso è stato fatto per esaminare nel merito gli effetti della legge regionale approvata cinque anni fa. Il secondo è il tenore delle modifiche di legge che si vogliono approvare: liberalizzare come è stato deciso l’offerta di gioco, in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando, rischierebbe di aumentare la possibilità per i piemontesi di cadere nella falsa speranza di risolvere i problemi attraverso l’azzardo, facendo crescere in prospettiva i già elevati costi sanitari e sociali”.

“L’attuale legge sul contrasto al gioco d’azzardo approvata all’unanimità cinque anni fa funziona – ha dichiarato il Coordinatore regionale di Avviso Pubblico Diego Sarno – Dal 2016, anno di entrata in vigore della normativa, al 2019, quando è stato introdotto anche il distanziometro, la diminuzione di consumo d’azzardo in Piemonte è stata di 572 milioni di euro, in termini percentuali -11%. Anche a livello comunale, dove sono presenti provvedimenti di contrasto all’azzardo, è stata riscontrata corrispondenza diretta tra riduzione dei volumi di spesa in azzardo e ordinanze dei sindaci. La modifica “Leone” è nei fatti un’abrogazione totale della legge 9/2016, un errore che non possiamo permetterci se vogliamo salvaguardare le fasce più deboli della popolazione. Tra le altre cose scomparirà dalla legge l’autorizzazione per i comuni di poter disciplinare una riduzione degli orari di apertura non inferiore a 3 ore giornaliere. Ai comuni che in questi anni hanno lavorato per salvaguardare le fasce più deboli e per contrastare il gioco d’azzardo patologico, attraverso l’approvazione di regolamenti o l’emanazione di ordinanze, verrebbe quindi a mancare anche l’attuale sostegno legislativo”.

 

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