Avviso Pubblico, Libera, insieme a Cgil, Cisl e Uil, hanno presentato lo scorso lunedì 23 novembre, attraverso un webinar, il ‘Manifesto per la legalità in Romagna’ con una serie di proposte per contrastare le infiltrazioni mafiose specie nel contesto pandemico.
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Otto punti con cui affrontare fenomeni molto complessi. Tra le proposte, la costituzione di tavoli della legalità in tutte e tre le province romagnole. Controlli serrati nel settore del turismo. L’apertura di sportelli anti usura, il cui rischio è aumentato esponenzialmente con la pandemia. Infine il contrasto al caporalato, un fenomeno che si pensava appartenere a regioni lontane e che invece la cronaca degli ultimi tempi ha dimostrato essere presente anche in Romagna.
“Con la presentazione del Manifesto per la legalità in Romagna abbiamo voluto far conoscere l’importante lavoro che AVVISO PUBBLICO, LIBERA, CGIL, CISL, UIL, hanno svolto nei mesi scorsi per mettere in luce le criticità ed i fenomeni di illegalità in terra romagnola e per elaborare una serie di proposte concrete che vengono oggi poste all’attenzione di tutti quanti coloro, a partire dalle istituzioni locali, hanno a cura l’interesse della comunità – ha dichiarato l’avv. Antonella Micele, membro della Commissione consultiva di Avviso Pubblico – Oggi più che mai dobbiamo essere vigili e reagire di fronte a condotte che danneggiano i singoli, soprattutto se resi più fragili dalla crisi sanitaria e da quella economica, e la collettività e lavorare per dare nuova linfa e sostegno al sistema di valori che caratterizza il nostro vivere civile”.
All’iniziativa è intervenuta anche la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein, che ha espresso l’intenzione di “non concedere un centimetro alle organizzazioni criminali. Per farlo esiste un solo: che non manchino le risposte da parte delle istituzioni, che siano commisurate ai bisogni dei territori e delle comunità”.
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