AVVISO PUBBLICO IN PIAZZA A ERACLEA CONTRO TUTTE LE MAFIE. L’INTERVENTO DEL COORDINATORE VENETO, PAOLO GALEANO

Lunedì 27 marzo, si è tenuta ad Eraclea una manifestazione unitaria contro tutte le mafie. In piazza c’era anche Avviso Pubblico insieme a molte sigle sindacali, associazioni antimafia, del territorio e di categoria, in difesa del lavoro e di tutte le attività economiche e sociali. “In difesa della legalità a tutela di lavoratori, imprenditori, giovani e pensionati”.

A rappresentare la nostra rete c’era Paolo Galeano, Coordinatore per il Veneto, che ha inviato una lettera di ringraziamento al Patriarca di Venezia Francesco Moraglia, per l’alto valore simbolico della sua presenza.

scarica qui la lettera AL VESCOVO DI VENEZIA

di paolo galeano

In qualità di Coordinatore Regionale, ho avuto l’onore di portare il saluto a nome di tutti i centoundici comuni veneti soci di Avviso Pubblico.

Avviso Pubblico è l’associazione nazionale di comuni ed enti locali esplicitamente schierati ed attivi per la promozione della cultura della legalità democratica e nella lotta alle mafie e annovera oltre 500 soci appartenenti, in maniera trasversale, ad una vasta pluralità di orientamenti politici.

Abbiamo partecipato alla manifestazione di ieri per lo stesso motivo per cui i nostri comuni hanno scelto di aderire all’associazione, ovvero perché siamo consapevoli che la rete e l’organizzazione sono la forza delle mafie: come possiamo noi pensare di contrastarle proficuamente se non attraverso una rete, che deve essere ancora più forte e organizzata, che lavori quotidianamente per costruire l’antimafia sociale?

Accanto a chi ogni giorno – Magistratura e Forze dell’Ordine – lotta CONTRO le mafie, ed il cui lavoro apprezziamo e rispettiamo profondamente, siamo stati ieri in piazza per il PER, per COSTRUIRE, per MANIFESTARE esplicitamente la nostra scelta di campo.

I dati che descrivono la penetrazione dell’attività mafiosa in Veneto ed in Italia fanno destare grande preoccupazione e confermano la stato di vero radicamento, e non più solo di infiltrazione, delle mafie nel nostro tessuto socio-economico.

Il Gruppo di Ricerca dell’Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, coordinato dal prof. Parbonetti, espone dati allarmanti a riguardo: circa 8000 aziende (ovvero circa il 6/7% delle società di capitali), meta delle quali nel nord Italia, è legata in qualche modo a una persona coinvolta in un’inchiesta di mafia.

Con ciò non vogliamo certo dire che il nostro Veneto sia “terra di mafia”, ma è altrettanto vero e inconfutabile come esso sia terra dove le mafie sono ormai radicate.

Ecco perché il manifestare esplicitamente la propria scelta di campo è così importante: questa è una situazione che riguarda tutti noi; che riguarda noi e i nostri giovani; che inquina gravemente l’economia, la regolare dinamica dei rapporti economico/produttivi, che alimenta l’evasione fiscale; che riguarda, quindi, la libertà e la vita di tutti noi, oggi e domani.

Non è un caso che uno scrittore, alla domanda su “come si sconfiggono le mafie dopo la morte di Falcone e Borsellino?”, abbia risposto “le mafie saranno sconfitte da un esercito di maestre elementari”! Perché il messaggio di cui siamo convinti è che sì la giustizia passa per le aule dei tribunali e le decisioni della magistratura, ma c’è altresì la convinzione e la consapevolezza che non abbiamo alternativa, se vogliamo prevenire e combattere il fenomeno mafioso, se non quella per cui dobbiamo costruire e far crescere la cultura, in ognuno di noi, che fa dell’antimafia sociale, dell’amore per la cosa pubblica e la gestione pulita delle risorse che muovono le nostre comunità, il pilastro fondamentale senza il quale non c’è un futuro libero e giusto per ognuno di noi!

Sappiamo molto bene, all’interno delle nostre organizzazioni, come spesso i risultati ed il raggiungimento degli obiettivi siano determinati dalla passione, dalla volontà, dal senso di appartenenza e dal “senso pubblico” che anima i singoli dipendenti, più di quanto possa invece fare l’assetto organizzativo in senso stretto. Il peso dei beni immateriali – oggi, e soprattutto nel trattare queste tematiche – assume un valore fondamentale.

Ecco perché ieri abbiamo ritenuto importante esserci, con la presenza fisica esplicita e pubblica, per comunicare e testimoniare la nostra scelta di campo ed il nostro NO alle mafie; perchè dire NO individualmente fra le mura del proprio ufficio o quelle della propria stanza non ha lo stesso valore che l’esprimerlo in pubblica piazza!

E questo è il motivo per cui i Comuni e gli enti soci di Avviso Pubblico si fregiano del logo dell’associazione: comunicando esplicitamente la propria scelta di campo, lanciano un messaggio diretto alle mafie e ciò diviene ancora più importante – ce lo ricorda Nando Dalla Chiesa, figlio del Generale Carlo Alberto – proprio perchè la mafia non sceglie i suoi interlocutori sulla base di chissà quali criteri scientifici o algoritmi… ma “a pelle”, sulla base della ben meno scientifica lettura dei nostri comportamenti e del nostro modo di muoverci nelle nostre comunità.

Assieme alle sigle sindacali organizzatrici e alle tantissime sigle di rappresentanza imprenditoriale ed ai rappresentanti di molte istituzioni, la presenza del Patriarca di Venezia Francesco Moraglia ha conferito una valenza simbolica altissima alla manifestazione dando a tutti una grande spinta e un motivo di grande incoraggiamento nel portare avanti con forza e convinzione la nostra azione quotidiana nella lotta contro le mafie, rafforzando ancor più l’unità del messaggio che le tante parti aderenti hanno voluto portare e testimoniare.

Noi, su questa battaglia, vogliamo mettere la faccia ed essere in prima linea!

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