Amministrazioni locali sciolte per mafia: le ultime decisioni del Governo

Nel corso del mese di novembre il Governo ha sciolto altre due amministrazioni comunali per infiltrazioni della criminalità organizzata: Palazzo Adriano (Palermo) e Rizziconi (Reggio Calabria), quest’ultimo già oggetto di un decreto di scioglimento nel 2000. Nel corso dell’intero 2016 vi sono stati 6 decreti di scioglimento (e 6 di proroga) mentre 3 procedure di sono concluse con l’archiviazione (è ancora in corso l’istruttoria relativa ad altre amministrazioni locali appositamente monitorate dal Ministero degli Interni).

Dal 1991 ad oggi sono 273 gli enti sciolti per infiltrazioni mafiose, di cui 5 aziende sanitarie: 50 di essi hanno subito un decreto di scioglimento due o tre volte, come risulta da questa tabella; 33 i casi di archiviazione. Lo scioglimento delle amministrazioni locali continua ad interessare quasi esclusivamente le quattro regioni meridionali (Campania, Calabria, Sicilia e, in misura molto minore, Puglia). I grafici evidenziano tale distribuzione territoriale dei decreti di scioglimento e la concreta attuazione negli anni della disciplina in materia.

Sul sito di Avviso Pubblico è disponibile un’ampia documentazione sull’applicazione dell’attività di verifica ex art. 143 del testo unico sugli enti locali, ivi inclusa una ricostruzione della giurisprudenza di Tar e Consiglio di Stato. Accanto ai dati statistici riassuntivi sono pubblicate le mappe interattive (una generale e altre dedicate alle 4 regioni maggiormente coinvolte): grazie anche alla funzione di ricerca, è possibile individuare con facilità tutte le amministrazioni interessate dalle procedure di accertamento (ivi incluse quelle concluse con l’archiviazione): per ciascun ente sono visualizzabili le informazioni relative ai singoli decreti.

Sull’Osservatorio Parlamentare è disponibile anche una sintesi dell’ultima relazione governativa relativa al quinquennio 2010-2014 e delle audizioni della Commissione antimafia sul tema delle infiltrazioni mafiose a Roma e nel Lazio, a Quarto e a Catania, nonché sulla situazione di alcuni comuni recentemente sciolti per mafia (Platì, Ricadi, Badolato, Scalea, Battipaglia), oltre ad una raccolta delle interrogazioni su questo tema.

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