A TAVOLA CON I PROTAGONISTI DI “HINTERLAND CRIMINALE”, IL PODCAST DEL COMUNE DI ARESE, AVVISO PUBBLICO E YOUNG DO IT: IL 24 MAGGIO LA CENA DI LANCIO

“Cinque voci, cinque storie tutte accomunate dallo stesso fine: raccontare il proprio territorio attraverso la lente della giustizia sociale e del contrasto alla criminalità organizzata di stampo mafioso”. È la storia, in estrema sintesi, del podcast in tre puntate “Hinterland criminale e storie di antimafia”, realizzato dall’assessorato alla Legalità e alle Politiche giovanili del Comune di Arese e Avviso Pubblico, con la collaborazione del collettivo Young Do ItRadio20Zero e Libera, che racconta l’esperienza di chi prova ostinatamente a ribellarsi al malaffare che circonda le grandi città.

In particolare la cintura industriale di Milano, la città più ricca dello Stivale, quella dove il denaro circola più velocemente e dove convergono pericolosi interessi a cavallo tra economia e crimine organizzato. Ma anche Napoli con Scampia, la cui narrazione, come sarà possibile ascoltare nel podcast, non sempre restituisce equità a chi la vive e lavora per offrire nuove opportunità. L’idea è far emergere che le mafie non hanno confine e tendono ad occupare ogni spazio di libertà che siamo disposti a concedergli con i nostri silenzi e la nostra indifferenza.

Il lavoro verrà presentato in anteprima ad Arese il 24 maggio a partire dalle 19.00, durante la cena che prende il titolo dal podcast – “Hinterland criminale e storie di antimafia” – presso la sede del collettivo Young Do It in via Resegone 69, in compagnia dei protagonisti delle storie. Per prenotarsi è sufficiente cliccare qui e seguire le indicazioni. In caso di pioggia, spiegano gli organizzatori, la cena è confermata all’interno degli spazi di Young Do It.

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Chi parteciperà potrà ascoltare il racconto dal vivo di Lorenzo Sanua, figlio di Pietro Sanua ucciso a Corsico dai sicari di ‘ndrangheta il 4 febbraio 1995; Cristina Seveso animatrice della Cooperativa “Il Grillo parlante” che gestisce un bar confiscato a Cosa nostra a Garbagnate; Davide Cerullo, con un passato dentro la camorra e oggi fotografo, scrittore e animatore della fattoria didattica “L’Albero delle Storie” a Scampia, nell’hinterland nord di Napoli, dove tenta di regalare scampoli di infanzia a chi ne è privato.

Ma anche la storia di Elena Simeti e della Libera Masseria di Cisliano, un tempo quartier generale di una famiglia mafiosa che lì aveva allestito persino una camera della tortura e oggi, invece, luogo di accoglienza con progettualità di inclusione sociale e lavorativa. E infine la storia di resilienza di un amministratore locale, il sindaco di Buccinasco Rino Pruiti, che all’indomani della sua elezione nel 2017, su alcuni cartelli elettorali ha visto comparire una X sulla sua fronte: un sfrontato atto di intimidazione.

Al termine della cena, alle 21, presso la Casa delle Associazioni in via dei Platani 6, ci sarà un momento di intrattenimento con la messa in scena di “Shampoo antimafia”, uno spettacolo scritto da Ferruccio Cainero e a cura di Barabba’s Clowns di Massimo Giuggioli; la testimonianza di Davide Cerullo e dell’Albero delle Storie e musica a cura di Isola delle Note, con i clarinettisti Mirko Fattor e Matilde Pini e la sassofonista Asia Cal.

A scrivere l’audio doc un gruppo di attiviste e attivisti, educatrici ed educatori, studentesse e studenti, giovani avvocate, professionisti dell’audio-video provenienti dall’hinterland di Milano e riuniti attorno al collettivo giovanile e della radio. Tra loro Chiara Albani, Marco Lastella, Luca Mazzola, Licia Tramonti, Marika Trivigno, Eleonora Vatta e Chiara Versetti, con la direzione artistica di Massimo Lauria, giornalista e animatore insieme a Giulia Migneco del Dipartimento comunicazione di Avviso Pubblico.

Il podcast sarà disponibile a partire dal 24 maggio direttamente sul sito della radio all’indirizzo www.radio20zero.it. L’intero lavoro è stato finanziato dal Comune di Arese grazie ai fondi del Decreto 7 luglio 2022, che prevede un ristoro nei confronti dell’Ente o a favore degli amministratori locali vittime di atti intimidatori, durante l’esercizio del proprio mandato istituzionale.

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