“Abbiamo voluto raccontare la legalità alle giovani generazioni attraverso il senso di responsabilità che ognuno di noi deve avere nelle azioni che compie ogni giorno: il senso civico nei confronti della propria città, il non voltarsi dall’altra parte di fronte ad atti di sopraffazione e violenza, il rispetto delle regole su cui si fonda un sistema democratico”.
Armando Grassi, assessore con delega all’Urbanistica e alle Attività Produttive del Comune di Statte, ente socio di Avviso Pubblico, descrive con queste parole il senso della rassegna Raccontare la legalità, svoltasi a Taranto lo scorso 2 e 3 marzo e organizzata dall’amministrazione comunale di Statte e dal Comune di Taranto con il patrocinio di Avviso Pubblico.
Nel corso delle due giornate è stato presentato il graphic novel “Ragazzi di scorta. Rocco, Vito, Antonio: gli agenti di scorta di Giovanni Falcone” di Ilaria Ferramosca e Gian Marco De Francisco. Durante la rassegna sono intervenuti tra gli altri Maurizio Carbone, sostituto Procuratore della Repubblica di Taranto, Matilde Montinaro, sorella di Antonio caposcorta di Giovanni Falcone, Michele Abbaticchio, Vicepresidente di Avviso Pubblico e Sindaco di Bitonto, Francesca De Vito, Sindaco di Calimera e membro del Comitato Direttivo di Avviso Pubblico, Rosario Levato, Vicepresidente Consiglio Ordine degli Avvocati di Taranto (il convegno del 3 marzo è stato accreditato ai fini della formazione obbligatoria) e Grafite, la scuola pugliese di grafica e fumetto.
“Tutte le iniziative sono state molto partecipate – ha sottolineato Armando Grassi – tanto nel corso del primo giorno rivolto alle associazioni, che nella giornata successiva organizzata con un taglio più giuridico, attraverso un dibattito sulla corruzione nella pubblica amministrazione. L’aver voluto portare la presentazione del graphic novel nelle scuole (al Liceo Archita e alla scuola media Colombo, ndr) risponde all’esigenza che sentiamo, anche come soci di Avviso Pubblico, di coinvolgere gli studenti, la classe dirigente del futuro. Le attività di sensibilizzazione, di promozione del territorio attraverso la cultura della legalità, si sono moltiplicate perché incentivate nel corso degli anni dall’amministrazione comunale”.
LA PRESENZA MAFIOSA TRA STATTE E TARANTO
Abbiamo chiesto all’assessore Grassi di raccontarci come si presenta oggi il territorio che assieme al resto della giunta comunale è chiamato ad amministrare. Territorio che ha subito in passato una forte presenza mafiosa (il clan Modeo della Sacra Corona Unita) e ha dovuto registrare, oltre a sanguinosi regolamenti di conti tra clan, una vittima innocente di mafia: Domenico Calviello, un ragazzo di appena 14 anni, ucciso il 20 ottobre 1989 da due fucilate esplose a distanza ravvicinata.
“Purtroppo la zona tra Statte e Taranto finisce alla ribalta nazionale soprattutto per le cattive notizie – ci spiega Grassi – una volta erano le faide e gli omicidi, quando la criminalità organizzata la faceva da padrona, poi si è parlato e si scritto dell’inquinamento causato delle grandi industrie. Oggi la situazione è diversa ma resta un territorio con le sue criticità sotto il profilo della legalità”.
“Pur essendo stati smantellati i grandi clan, attraverso ad esempio il maxiprocesso ‘Ellesponto’, abbiamo registrato 4-5 anni fa un loro tentativo di ricostituzione – prosegue l’assessore in merito alla presenza della Sacra Corona Unita – Dopo aver scontato numerosi anni di carcere, alcuni esponenti hanno cercato una nuova collocazione. In corrispondenza con l’uscita dal carcere di determinati soggetti, abbiamo registrato atti intimidatori, aumento delle estorsioni e del traffico di stupefacenti. Questi tentativi hanno fatto scattare una reazione immediata da parte delle forze dell’ordine e della magistratura. Recentemente sono state condotte diverse retate per un totale di circa 240 arresti tra Statte e i quartieri Paolo VI e Tamburi di Taranto, dove è racchiuso il nucleo storico della malavita capitanato dai soliti soggetti” (per saperne di più)
LE BUONE PRASSI, IL CONTRASTO AL COMMERCIO ABUSIVO
Per meglio comprendere le criticità del territorio, l’assessore ci racconta alcune buone pratiche amministrative condotte dalla giunta di Statte allo scopo di preservare e ampliare gli spazi di legalità, dal contrasto al commercio abusivo alla riutilizzazione sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata, passando per il tema dell’immigrazione.
“Per porre un freno al commercio degli ambulanti abusivi – racconta Grassi – il primo atto come assessore è stata la redazione di un Piano strategico per il Commercio, che ci permetterà di individuare i luoghi dove allocare gli ambulanti con postazioni fisse fuori mercato. Il Comune stabilirà dove inserirli e i soggetti che aderiscono al Piano saranno gli unici a poter svolgere tale attività. In altre realtà gli ambulanti abusivi vengono tollerati, seguendo la linea ‘meglio che facciano questo e non vadano a rubare’. Noi pensiamo e agiamo secondo un’altra linea: ‘meglio che rispettino le regole, che abbiano i titoli per svolgere le attività e che sia l’amministrazione a monitorarli”.
IL COINVOLGIMENTO DEI MIGRANTI NEL TESSUTO SOCIALE
“Sulla questione migranti conduciamo un monitoraggio continuo in collaborazione con la Prefettura di Taranto – sottolinea l’assessore del Comune di Statte – Abbiamo aderito ad un Protocollo di Intesa per l’impiego delle persone giunte sul nostro territorio, a cui abbiamo messo a disposizione classi speciali attraverso il Provveditorato agli studi, allo scopo di evitare che finissero a bighellonare per strada, nel mirino della criminalità locale. Attraverso il Protocollo 26 ragazzi, gestiti dalla cooperativa Salam, sono stati accolti nel nostro territorio e periodicamente collaborano con la Multiservizi che gestisce la pulizia nelle aree demaniali. L’obiettivo è farli sentire parte del tessuto sociale, comprendendo che attraverso studio, lavoro e sacrificio si ottengono dei risultati”.
IL RECUPERO DEI BENI CONFISCATI ALLE MAFIE
“Con la Prefettura inoltre abbiamo intavolato una serie di progetti per il recupero dei beni confiscati ala criminalità organizzata – ci illustra Grassi – allo scopo di verificare il numero dei beni già assegnati sul territorio e quanti devono essere recuperati e destinati. Il 22 marzo è in programma una Conferenza dei Servizi in Prefettura a Taranto, con la presenza dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANSBC)”.
Nel corso della conferenza, successiva alla data di realizzazione dell’intervista all’assessore Grassi, sono stati censiti circa 100 beni immobili situati in 7 Comuni della provincia di Taranto, da destinare alle esigenze del territorio.
“Nel corso della conferenza – si legge sul sito del Ministero dell’Interno – i Comuni hanno manifestato interesse all’acquisizione di n. 97 degli immobili proposti, tra cui 37 appartamenti, ubicati nel capoluogo, che saranno utilizzati per far fronte all’emergenza abitativa di nuclei familiari che versano in particolari condizioni di disagio, e 57 terreni agricoli, situati nel territorio dei comuni di Ginosa, Lizzano, Sava e Statte, oltre a pertinenze e terreni edificabili”.
Durante l’incontro del 22 marzo il prefetto Umberto Postiglione, direttore dell’ANSBC, ha elogiato le attività del Comune di Statte (unica amministrazione ad aver fin qui deliberato la manifestazione di volontà e di interessi ad acquisire i beni confiscati, specificando le attività a cui essi saranno destinati), anche per la sua presenza come ente socio di Avviso Pubblico.