In Puglia ed in particolare nella provincia di Foggia in queste settimane si stanno verificando gravi episodi che destano preoccupazione e allarme sociale e che devono portare quanto prima a riflettere su cosa sia necessario fare. Qualche giorno fa nelle campagne di Borgo Mezzanone, a pochi chilometri da Foggia, territorio del Comune di Manfredonia, è stato trovato morto un ragazzo di 28 anni. Le indagini sono ancora in corso ma naturalmente la vicenda ha scosso tutta la comunità. Sempre nei giorni scorsi diversi sindaci pugliesi hanno ricevuto diverse intimidazioni. Tre episodi nell’arco di una settimana. L’ultima minaccia in ordine di tempo è stata rivolta al sindaco di Monte Sant’Angelo e Coordinatore regionale di Avviso Pubblico Pierpaolo d’Arienzo attraverso i canali social.
«Il sindaco è morto», questo il commento di un cittadino di Monte Sant’Angelo sulla pagina Facebook del primo cittadino. Nei giorni precedenti, così come già scritto attraverso la diffusione di un altro comunicato stampa, sono stati minacciati anche il sindaco di Ostuni, Angelo Pomes e il sindaco di Triggiano, Pino Toscano. Una escalation di episodi che spinge gli stessi sindaci a chiedere più attenzione e maggiori misure di sicurezza.
«Quanto accaduto a Manfredonia richiede molta attenzione. Borgo Mezzanone è conosciuta a livello nazionale per l’insediamento informale su cui attendiamo che il Governo ci faccia capire quando e se vuole superare il problema. Si tratta di una borgata che conta circa 600-700 famiglie di Manfredonia e un centinaio di persone che hanno occupato abitazioni senza titolo: la situazione va affrontata con decisione», ha dichiarato il sindaco di Manfredonia, Domenico La Marca. «La criminalità non ha colore, é un cancro che va estirpato. Per questo chiedo ancora una volta la presenza di più uomini e donne delle forze dell’ordine; di un presidio fisso in una borgata. È questo quello di cui abbiamo bisogno, di una presenza costante. Noi come amministrazione, stiamo lavorando con interventi sociali per favorire l’accesso ai servizi e ai diritti di tutta la nostra comunità. Abbiamo fiducia sul lavoro degli inquirenti per individuare i colpevoli, ma adesso non possiamo aspettare altri morti ed episodi. La nostra comunità ha bisogno di serenità», ha concluso La Marca.
«Serve una strategia preventiva capillare. La sicurezza è un bene collettivo, non possiamo permettere che episodi di questo genere siano la normalità» ha dichiarato il Vicepresidente di Avviso Pubblico, Michele Abbaticchio. «Sia le minacce al sindaco d’Arienzo sia quanto accaduto a Manfredonia devono farci riflettere. È evidente che bisogna fare di più, che sia necessaria una maggiore attenzione da parte dello Stato, che ci sia bisogno di potenziare ulteriormente i controlli e di creare dei presidi di legalità su alcuni territori in cui l’assenza dello Stato è evidente. La prevenzione non si fa naturalmente solo attraverso il lavoro fondamentale e necessario delle forze dell’ordine ma bisogna anche lavorare a livello sociale. Siamo vicini a Domenico e a Pierpaolo e come Avviso Pubblico cercheremo di portare il problema all’attenzione del ministro dell’interno Matteo Piantedosi così come già facciamo attraverso la redazione annuale del report “Amministratori sotto tiro”, affinchè queste situazioni possano essere affrontate con maggiore decisione», conclude Abbaticchio.
«La violenza verbale, in particolare quella espressa sui social va stigmatizzata sempre e non solo perché indirizzata ad un Sindaco», ha aggiunto il sindaco di Mattinata e Coordinatore provinciale di Avviso Pubblico, Michele Bisceglia, esprimendo la solidarietà e la vicinanza di Avviso Pubblico al sindaco d’Arienzo. «I Sindaci e gli amministratori locali sono persone normali che provano ogni giorno a evitare che odio e rancore prevalgano sulla bontà e i buoni sentimenti delle nostre comunità. Anche a dispetto di chi si ostina ad inquinare speciosamente il vivere civile con malizie e mal dicenze pur di dileggiare il prossimo. Inoltre quanto accaduto a Manfredonia impone una riflessione seria e urgente. Ci sono questioni che non vanno in vacanza e che vanno risolte una volta per tutte. Bisogna affrontare le situazioni di degrado che si vivono in molti territori e che troppo spesso rappresentano l’anticamera della violenza», conclude il coordinatore provinciale Bisceglia.
