“Per la lotta alla corruzione bisogna creare reti di legalità”: a Povegliano l’incontro con il prof. Alberto Vannucci e Pierpaolo Romani organizzato dal Comune e Avviso Pubblico

Nella serata di giovedì 24 ottobre, all’interno delle splendide stanze affrescate di Villa Balladoro a Povegliano Veronese (VR), si è tenuto un incontro dedicato alla lotta alla corruzione a cui hanno partecipato il Prof. Alberto Vannucci – professore della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pisa – e il Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico Pierpaolo Romani, alla presenza della Sindaca di Povegliano Roberta Tedeschi, del Vicepresidente della provincia di Verona Luca Trentini e di alcuni rappresentanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

L’incontro, intitolato “La corruzione in Italia da Tangentopoli ad oggi”, è nato come un’introduzione al ciclo di due incontri di formazione dedicati ai dipendenti e agli amministratori del comune di Povegliano che saranno tenuti dal Professor Vannucci con l’obiettivo di mettere i dipendenti della pubblica amministrazione nelle condizioni di riconoscere gli indicatori della presenza di pratiche corruttive durante il loro operato.

Il dialogo tra il professor Vannucci e Pierpaolo Romani, dopo i ringraziamenti di rito, ha mosso i suoi passi da una domanda: che cos’è la corruzione e come è cambiata dai tempi di Manipuliate ad oggi? Una questione che, sviluppata dal professor Vannucci, ha toccato molti aspetti, da quelli più tecnici legati alla tecnologia e alla legislazione, agli aspetti culturali e politici.

“La corruzione è un fenomeno difficile da definire sia per qualità che per quantità – ha detto il professor Vannucci – per sua natura è un fenomeno sommerso, e gli unici dati misurabili che abbiamo sono quelli che emergono dalle sentenze dei tribunali, oltre che gli effetti negativi che la corruzione ha sulla società.”

La difficoltà di definire il fenomeno, secondo Vannucci, deriva dal sua abilità di adattarsi ai tempi e ai contesti. “La corruzione fatta con le valigette che ci ricordiamo dai tempi di Tangentopoli non esiste più. Oggi la corruzione consiste spesso in reti di scambi unilaterali, difficilmente riconoscibili come corruzione perché il do ut des non è immediatamente visibile se non in un ottica di sistema, a volte andando ad analizzare logiche di plusvalenza assolutamente legittime.”

“Per questo non è pensabile – aggiunge Pierpaolo Romani – delegare il contrasto alla corruzione alla sola attività della magistratura. La responsabilità deve essere di ogni cittadino e di ogni amministratore, uniti in reti di legalità organizzata: unico argine alla criminalità organizzata e alle pratiche di corruzione diffusa.”

Interessante la riflessione fatta dal professor Alberto Vannucci riguardo le motivazioni culturali che spesso sottendono la presenza diffusa della corruzione su un territorio. I dati e la cronaca mostrano come alcuni paesi siano più esposti alla corruzione di altri, e secondo il professor Vannucci a giocare un ruolo fondamentale è la percezione dei cittadini rispetto al fenomeno.

“Secondo i dati di Eurobarometro – riporta il professore – l’86% degli Italiani è convinto che esista una corruzione pervasiva della politica a tutti i livelli, ma allo stesso tempo l’Italia ha il dato più basso d’Europa per cittadini che dichiarano di aver fatto esperienza diretta di corruzione. Questa schizofrenia della nostra percezione della corruzione ha cause diverse e complesse, ma ha come effetto una normalizzazione della corruzione e un abbassamento della stima e delle aspettative verso il sistema politico e quindi la società.”

La soluzione? Per il professore è lavorare sulla consapevolezza e la formazione. Creare cittadini coscienti dei danni che la corruzione crea al tessuto sociale e competenti nel riconoscere i segnali della sua presenza. Da qui l’importanza profonda di creare occasioni formative come quelle a cui parteciperanno gli amministratori di Povegliano.

“Iniziative come questa – ha dichiarato il Vicepresidente della Provincia di Verona Luca Trentini – nascono dai paesi virtuosi come Povegliano ma devono ispirare altre realtà e diventare pratiche diffuse”.

“Povegliano è stato uno dei due comuni che hanno aderito ad Avviso Pubblico fin dalla sua fondazione – sottolinea la sindaca Tedeschi – da sempre ci impegniamo per diffondere una cultura della legalità nella nostra cittadinanza attraverso la formazione e la partecipazione. Gli amministratori devono saper riconoscere, analizzare e contrastare le pratiche di corruzione, un fenomeno che danneggia economicamente le amministrazioni e soprattutto mina la fiducia dei cittadini nella politica. Per questo ringrazio Avviso Pubblico per la collaborazione e il prof. Vannucci per aver portato la sua enorme competenza al servizio della nostra comunità.”

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