Marcello Viola c. Italia: la pronuncia della Corte europea dei diritti dell’uomo sull’ergastolo c.d. “ostativo”

Lo scorso 8 ottobre la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha rigettato il ricorso presentato dal Governo italiano contro la sentenza del 13 giugno 2019, mediante la quale la stessa Corte ha dichiarato la non conformità dell’ergastolo c.d. “ostativo” ai principi sanciti dall’art. 3 della Convenzione, che vieta la tortura nonché pene o trattamenti inumani o degradanti.

Secondo quanto stabilito dal Trattato istitutivo della Cedu, l’Italia, come ogni altra parte contraente, è tenuta a «conformarsi alle sentenze definitive della Corte sulle controversie nelle quali» è parte, anche scegliendo le misure generali e/o, se del caso, individuali che si rendessero necessarie per porre fine ai problemi all’origine delle constatazioni da essa operate e agli effetti degli stessi.

Sul sito di Avviso Pubblico è disponibile una SCHEDA DI SINTESI dei contenuti essenziali della pronuncia, così come dei sui riflessi sull’ordinamento italiano, con una breve illustrazione della disciplina nazionale relativa all’ergastolo.

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