MAFIA IN VENETO, SONO QUASI 400 LE AZIENDE “CRIMINALI” PRESENTI SUL TERRITORIO. AVVISO PUBBLICO ALL’INCONTRO DELLO SPI CGIL

Transazioni eccessive e anomale, incoerenza fra volume d’affari e investimenti, profili imprenditoriali “poliedrici”, crescita troppo rapida dell’attività economica. E poi, andando nel particolare, evasione fiscale, riduzione di costo del lavoro, smaltimento dei rifiuti a costi vantaggiosi. Sono queste le principali caratteristiche delle aziende criminali – ovvero amministrate da soggetti accusati di appartenere a organizzazioni mafiose – sempre più diffuse anche nella Regione del Veneto.

I dati emergono da un’indagine, realizzata dal professor Antonio Parbonetti dell’Università di Padova (assieme a Michele Fabrizi e a Francesco Ambrosini), presentata questa mattina a Cerea (Verona), nell’ambito di un incontro dello Spi Cgil al quale ha partecipato anche una rappresentanza di Avviso Pubblico composta dal Coordinatore nazionale Pierpaolo Romani e da Roberto Fasoli membro dello staff nazionale.

L’incontro, durante il quale ci sono state anche le premiazioni dei volontari dello Spi Cgil del Veneto che anche questa estate hanno partecipato ai campi della legalità distribuiti in ogni parte d’Italia, ha evidenziato come nella Regione Veneto sono 386 le imprese in odore di mafia, un quinto delle 1.967 individuate in tutta Italia. Fra queste, emergono le attività riguardanti lotterie e scommesse ma anche commercio, edilizia, ristorazione, servizi informatici e chi più ne ha, più ne metta.

Il dato, per molti versi allarmante, conferma che nel territorio del veneto la presenza criminale è capillare e ciò rende ancora più necessaria la battaglia a favore della legalità.

 

 

 

 

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