Il Comune di Gioia del Colle (Ba) aderisce ad Avviso Pubblico. L’intervista al Sindaco, Donato Lucilla

Il Comune di Gioia del Colle, in provincia di Bari, lo scorso 7 giugno 2017 è entrato a far parte della rete di Avviso Pubblico (sono in totale 24 i comuni della Puglia che aderiscono all’Associazione, clicca qui per l’elenco completo). Abbiamo intervistato il primo cittadino Donato Lucilla per conoscere i motivi che hanno spinto il Comune da lui amministrato ad aderire alla nostra associazione e le iniziative intraprese sul territorio per promuovere la cultura della legalità.

Da quanto tempo ricopre la carica di Sindaco?
Sono stato eletto Sindaco della mia città nel giugno del 2016 con quasi il 70% dei voti. Mi sono candidato per la coalizione “Un impegno in comune” che ha messo insieme due movimenti civici con i quali in passato mi ero impegnato a portare avanti un’azione di cittadinanza attiva contro un sistema di potere radicato sul nostro territorio.

Come nasce la decisione di aderire ad Avviso Pubblico?
Il 27 gennaio del 2017, il nostro vicesindaco Enzo Cuscito è stato oggetto di un’aggressione da parte di ignoti incappucciati armati di bastone, i quali gli hanno teso un agguato sotto casa. Fu subito dopo quell’atto intimidatorio che tramite il Vicepresidente di Avviso Pubblico Michele Abbaticchio, Sindaco di Bitonto, siamo venuti a conoscenza dell’attività che portate avanti da anni sulla prevenzione e il contrasto alla criminalità organizzata e alla corruzione. E condividendone pienamente il fine abbiamo deciso di entrare a far parte della vostra rete perché solo uniti riusciremo a sconfiggere definitivamente questa battaglia contro le mafie e ogni tipo di illegalità.

Cosa significa per lei impegnarsi per l’affermazione della legalità e della giustizia contro le mafie e l’illegalità?
Significa portare equità e giustizia sociale, denunciare qualsiasi forma di illegalità, garantire che tutte le decisioni assunte per la comunità abbiano davvero come unico criterio di scelta la ricaduta sul benessere dei cittadini.

Quali attività e progetti il suo Comune ha messo in atto per promuovere una cultura della legalità democratica?
Abbiamo portato avanti diversi progetti per promuovere una cultura della legalità democratica: dal Consiglio Comunale dei Ragazzi all’adesione ad Avviso Pubblico, dalle iniziative di contrasto al gioco d’azzardo patologico – pericolosa piaga sociale che sta modificando le abitudini e il modo di vivere di tanti cittadini, anche pugliesi – alla partecipazione alla Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie.

Quali ostacoli ha incontrato e quali situazioni hanno favorito il suo operato su questo versante?
L’aggressione al Vicesindaco di Gioia del colle pensiamo possa essere riconducibile all’attività che la nostra amministrazione da qualche anno sta portando avanti attraverso le svariate azioni di ripristino della legalità. Nonostante Gioia del Colle sia una città abbastanza tranquilla dal punto di vista della microcriminalità il problema comunque più grande da risolvere rimane quello culturale, la mentalità mafiosa. La cultura clientelare, legata allo scambio e alla concessione di favori, non fa altro che favorire lo sviluppo della criminalità organizzata dando priorità all’instaurazione dei rapporti personali rispetto alle regole sociali. Questa è la nostra difficoltà più grande al momento. Far comprendere ai cittadini che molte delle cose che loro chiedono come favori fanno invece parte dei loro diritti.

Cosa chiede ai partiti e a chi ci governa oggi per lottare più efficacemente contro la mafia?
Per il concreto contrasto alle mafie e alla corruzione servono risorse. Penso anzitutto a risorse umane, oggi tanto risicate nei Comuni dove già è complesso rispettare tutti gli adempimenti indispensabili per la gestione ordinaria. Bisognerebbe poi semplificare la sovrabbondanza e la vischiosità dei passaggi burocratici: uno tra i fattori che più favoriscono lo sviluppo della corruzione. Occorre infine una vasta e capillare opera di informazione e formazione, come premessa per una corale partecipazione all’attività di contrasto e di prevenzione. Soltanto una paziente e pressante opera educativa da parte degli enti locali e delle associazioni potrà portare una seria e proficua presa di coscienza del fenomeno mafioso da parte di tutta la cittadinanza.

[box type=”info”]Breve biografia di Donato Lucilla

La partecipazione alla vita politica di Donato Lucilla comincia nel 2011, quando insieme con un gruppo di amici che facevano parte di una associazione di promozione sociale e culturale che aveva la finalità di stimolare la cittadinanza attiva, fonda il movimento chiamato “Progetti di Gioia”, movimento scollegato dai partiti e movimenti presenti a livello nazionale. Alle successive elezioni del 2012 è il candidato sindaco del movimento e viene eletto consigliere comunale con mandato di consigliere di minoranza. Nel corso del mandato partecipa al primo Master formativo organizzato dall’Anci per giovani Amministratori, il Forsam, un corso di formazione rivolto a 35 giovani amministratori di tutta Italia. Dopo lo scioglimento del consiglio comunale avvenuto nel 2015, è candidato sindaco della coalizione “un impegno in comune” formata da due liste civiche, con storie parallele, scollegata da partiti o movimenti nazionali. Viene eletto Sindaco nel giugno 2016.

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