La Commissione di inchiesta sulla contraffazione ha ascoltato il 2 aprile 2015 il Presidente dell’Agcom sul regolamento per la tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica approvato dall’Autorità nel 2014 (delibera n. 680/2014 CONS); qui di seguito sono sintetizzati i temi trattati.

I principi ispiratori del regolamento. La disciplina sul contrasto alla contraffazione sul web, frutto di una lunga istruttoria e di un confronto con tutti i soggetti interessati, si inserisce nel quadro delle iniziative volte all’educazione alla legalità nella fruizione dei contenuti digitali e alla promozione di forme di offerta legale, sviluppando le forme di autodisciplina e controllo, con interventi dell’Autorità svolti solo su richiesta di terzi, dando priorità  ai casi di violazioni massive, quando cioè l’attività di pirateria è svolta in modo in modo professionale; il regolamento esclude espressamente qualunque forma di intervento nei confronti degli utenti che usufruiscono di contenuti digitali in modalità downloading o streaming e delle attività di condivisione diretta dei file. Il procedimento si svolge nel rispetto dei diritti fondamentali rilevanti in materia e dei princìpi di legalità, ragionevolezza e proporzionalità nell’azione amministrativa e lascia sempre aperta la via del ricorso al giudice.

  L’esperienza del primo anno di attuazione. Il procedimento è breve (con una durata media di 35 giorni lavorativi, ridotta a 12 giorni lavorativi per i casi di violazioni gravi o massive) ed è completamente gratuito, attivabile con una semplice email. Nel primo anno ha interessato poco più di 200 casi, quasi esclusivamente opere (audiovisive, fotografiche e e-books) diffuse via Internet, sulla base delle segnalazioni delle associazioni di settore ovvero dei singoli soggetti interessati (ad es. i fotografi). E’ importante sottolineare che gran parte dei prodotti contraffatti riguarda le multinazionali della musica e della cinematografia, ma l’intervento dell’Agcom  si rivela molto utile anche per tuti quei prodotti realizzati da giovani, che trovano così una forma efficace di protezione. Significativo è il fenomeno di rimozione spontanea dei contenuti illegali, segno di una maggiore consapevolezza dell’esistenza di forme di deterrenza, mentre è assai contenuto in numero degli ordini di inibizione dei siti (limitato ai casi di vera e propria pirateria industriale) che però hanno interessato un enorme quantità di contenuti digitali (cartoon, serie televisive, film cinematografici, file musicali etc); si registra inoltre un significativo calo degli accessi ai siti pirata colpiti da ordini di disabilitazione, con una consistente riduzione delle inserzioni pubblicitarie – e quindi dei profitti – che rivestono un’importanza essenziale per tali siti.

I limiti all’intervento dell’Agcom nel campo della contraffazione. Su sollecitazione dei parlamentari della Commissione, il Presidente dell’Agcom ha ribadito l’orientamento dell’Autorità di limitare la sua azione ai reati che riguardano prodotti che viaggiano sul Web stesso, senza intervenire nei casi di vendita tramite internet di prodotti contraffatti, per il quale sembra più appropriato un intervento dell’Antitrust. Ha inoltre riaffermato, sulla base del quadro normativo esistente, la validità del procedimento basato sulla denuncia delle parti interessate, senza prevedere un monitoraggio generale autonomo da parte dell’Agcom sui casi di contraffazione, peraltro assai complesso anche per la delicatezza della materia.

(20 agosto 2015)