DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA: sul sito di Avviso Pubblico la sintesi dell’ultima Relazione semestrale

Il Ministro dell’Interno ha trasmesso alle Camere la Relazione sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia nel primo semestre 2021, che analizza in dettaglio l’evoluzione dei diversi gruppi criminali, sottolineando i risultati dell’attività di contrasto e le misure necessarie per una più efficace lotta alle organizzazioni mafiose.

Sull’Osservatorio Parlamentare di Avviso Pubblico è disponibile una sintesi della relazione, così come delle precedenti.

Anche nel primo semestre 2021, le organizzazioni mafiose consolidano la tendenza ad occupare il mercato legale, specialmente in quegli ambiti imprenditoriali che risultano più fruttuosi per le attività di riciclaggio delle ingenti risorse liquide accumulate principalmente grazie al traffico di stupefacenti, all’usura e alle estorsioni. Sul piano delle attività illecite, inoltre, si confermano le forme di collaborazione tra organizzazioni mafiose di diversa matrice.

La relazione dedica un’attenzione particolare agli interessi mafiosi in tema di appalti pubblici. In quest’ambito è frequente il ricorso a meccanismi corruttivi e il dispiegamento di relazioni utilitaristiche per infiltrare le amministrazioni locali. La direzione è anche quella di estendere la capacità di controllo del territorio, accumulando consenso sociale laddove le occasioni di inquinamento degli appalti si traducono, ad esempio, in posti di lavoro distribuiti in ottica di fidelizzazione. Il tutto avviene con la complicità della cd. area grigia.

La relazione pone, inoltre, l’accento sulle mire mafiose che prevedibilmente interesseranno i fondi del PNRR. L’uso della violenza, d’altro canto, appare residuale: prevale per le organizzazioni mafiose l’opera di silente penetrazione del tessuto economico, con una strategia di mimetizzazione. L’evoluzione mafiosa tocca, oggi, anche le moderne tecnologie: in particolare, è rivolta verso tutti quegli strumenti che permettono un rapido e invisibile passaggio di denaro; la relazione così evidenzia il ricorso a pagamenti effettuati con criptovalute quali i Bitcoin e più recentemente i Monero che non consentono il tracciamento e sfuggono al monitoraggio bancario.

Si ricorda che sul sito di Avviso Pubblico è altresì disponibile un’ampia ricostruzione della normativa (statale e regionale) di contrasto delle organizzazioni mafiose, unitamente ad un’analisi del sistema di prevenzione delle infiltrazioni mafiose nell’economia disciplinato dal Codice antimafia.

 

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