Essere nella rete di Avviso Pubblico, riconoscendo valori e principi condivisi, mira al bene della comunità che si amministra. Un contributo di Elisa Parenti

Il 25 settembre la sindaca Elisa Parenti, insieme alla Giunta e a tutto il Consiglio comunale di Formigine hanno sottoscritto la Carta di Avviso Pubblico, un ulteriore passaggio nel percorso di impegno attivo per la difesa della legalità nel territorio. La sindaca Parenti ne spiega le motivazioni ed illustra i vantaggi per un’amministrazione e per la comunità amministrata, derivanti dall’adesione e partecipazione alla rete di enti contro mafie e corruzione.

Perché dotarsi di un codice etico condiviso che impegna  amministratrici e amministratori locali  a rispettare principi e comportamenti nell’esercizio delle proprie funzioni?

La prima cittadina del Comune di Formigine, il comune della provincia di Modena che già da dieci anni è socio attivo della rete di Avviso Pubblico, risponde nel video approfondimento, spiegando il valore di questo ulteriore atto ufficiale, a testimonianza di un’adesione che non può e non deve rimanere solo formale

Elisa Parenti, precisa come la firma apposta da tutti gli amministratori di Formigine costituisca un segnale chiaro e forte: «la sottoscrizione della Carta rafforza gli strumenti concreti per prevenire fenomeni di corruzione, proteggere il tessuto sociale ed economico, consolidando la fiducia dei cittadini».

L’impegno per la legalità non è solo una questione etica, ma anche una condizione che garantisce vantaggi fondamentali per la comunità. 

Chiarisce la sindaca Parenti. «Essere nella rete nazionale consente di condividere esperienze, competenze e buone pratiche, migliorando la qualità delle scelte politiche. Un territorio nel quale si percepisce la trasparenza e la correttezza dell’amministrazione diventa più attrattivo: attira investimenti, iniziative culturali, progetti europei, generando sviluppo, innovazione e nuove opportunità per tutti».

Da qui la volontà a diffondere sempre di più le buone prassi e i principi sottesi. «La Carta non resta confinata nelle aule comunali, coinvolge scuole, associazioni, imprese e cittadini per contribuire a costruire una cultura della legalità condivisa e rendendo il nostro territorio più forte e più coeso».

L’entusiasmo delle parole della sindaca, riverberano nel racconto di una pratica quotidiana in grado di dimostrare quanto possa essere sfidante e allo stesso tempo soddisfacente per i bisogni della comunità, l’adesione ad una rete di amministratori che si batte sin dalla fondazione per la costruzione e l’attuazione di valori e politiche condivise.

«In questi dieci anni dalla prima adesione all’associazione, la cultura della legalità e della trasparenza ha fatto grandi passi. Anche grazie alle battaglie e agli impulsi di Avviso Pubblico si sono affermate pratiche come la confisca dei beni alla criminalità organizzata: è nata l’agenzia nazionale che se ne occupa e si sono attivati percorsi con prefetture, magistrature ed enti locali che se ne occupano che hanno portato alla comunità la condivisione di numerosi beni. A Formigine, dopo gli appartamenti confiscati dedicati a emergenze sociali e alle donne in difficoltà, abbiamo ricevuto l’ex cava di Tabina, riqualificata e destinata ad un bike park per gli appassionati di ciclismo».

La dimostrazione di come la firma della Carta segni un ulteriore tassello importante all’interno di un percorso già ben chiaro e delineato, sta nell’impegno finale rilanciato da Parenti. «È fondamentale che una comunità sappia tenere alta la guardia e la bandiera della legalità di fronte a sfide sempre crescenti. Come Formigine continueremo a farlo, ad esempio proponendo rassegne di sensibilizzazione e approfondimento sui temi delle mafie e sulla responsabilità di genitori e adolescenti, anche gli studenti delle scuole primarie sono indirizzate iniziative e progetti perché il valore della legalità si costruisca sin da piccoli».


*sindaca di Formigine
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