Ricordi e sfide di un magistrato. Francesco Mandoi racconta il suo “Né eroe né guerriero” su #Contagiamocidicultura

In questa nuova puntata di #Contagiamocidicultura ripercorriamo la memoria di Francesco Mandoi e il suo percorso professionale come magistrato impegnato nel contrasto alla criminalità organizzata.

Il titolo del libro, Né eroe né guerriero. Ricordi e sfide di un magistrato (Besa Muci editore 2025), chiarisce subito l’intenzione dell’autore: non vuole proporre un racconto epico o autocelebrativo, ma condividere riflessioni e vicende di vita legate a un mestiere complesso, spesso solitario e carico di responsabilità.

Mandoi parte dalle sue prime esperienze, fino ad arrivare agli incarichi presso la Direzione nazionale antimafia e in territori particolarmente esposti alla pressione delle mafie. Emergono con forza non solo le difficoltà concrete del lavoro giudiziario, ma anche le tensioni etiche, i dubbi, la fatica di tenere insieme la vita professionale con quella personale. In questo senso, il libro non è solo una testimonianza, ma anche una riflessione sul ruolo della giustizia oggi, sul rapporto tra istituzioni e società, sulla necessità di fare sistema, senza scorciatoie.

Al volume vengono affidati i ricordi del magistrato salentino, che ha vissuto la sua storia personale e professionale nel contrasto alle criminalità nazionali e internazionali, raccontando gli aspetti più intimi e insoliti del suo impegno: le paure determinate dalla sfida a un potere oscuro, la sensazione di solitudine e di inadeguatezza, le emozioni che sempre si sono alternate nel suo lavoro, dall’ingresso in magistratura alla piena consapevolezza della necessità di una lotta coraggiosa alle mafie.

Mandoi prova a restituire una visione onesta del lavoro di chi si occupa di mafie, senza semplificazioni. Il libro aiuta a capire meglio come funzionano certi meccanismi giudiziari e quanto pesino l’isolamento e la mancanza di risorse in alcuni contesti. Una lettura utile per chi vuole conoscere il volto concreto dell’antimafia istituzionale, senza filtri né mitizzazioni. Un contributo prezioso per riflettere, con lucidità, su cosa significhi davvero lavorare per la legalità in Italia.

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